Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Liberato il diciottenne Ofir Engel. Il padre: “Difficile dire come stia emotivamente”

    Sono passati quattro giorni da quando Ofir Engel, 18
    anni, giocatore di basket del Kibbutz Ramat Rachel, è stato liberato dalla
    prigionia a Gaza. Le sue condizioni fisiche sono discrete, secondo quanto detto
    da suo padre, Yoav Engel al Times of Israel. “È difficile dire come stia
    davvero emotivamente” ha poi aggiunto.

    Ofir Engel è stato rapito il 7 ottobre dal Kibbutz
    Be’eri. Quel giorno era in visita dalla sua fidanzata Yuval Sharabi. Quella
    terribile mattina, mentre i terroristi di Hamas attaccavano il kibbutz, Engel è
    stato preso insieme al padre della sua fidanzata, Yossi Sharabi e al figlio di
    un vicino, Amit Shani, di 16 anni. Le famiglie degli ostaggi liberati sanno
    ancora poco sulla prigionia dei loro cari. Quello che è stato detto agli Engels
    è che Ofir, Shani e Sharabi sono stati tenuti insieme per tutto il tempo in
    “una piccola stanza con poco cibo”, come ha riportato Yoav Engel.

    Sia Ofir Engel che Amit Shani hanno festeggiato i
    loro ultimi compleanni mentre erano tenuti in prigionia da Hamas. Ofir ha
    compiuto 18 anni e Amit ne ha compiuti 16. Ofir e Amit sono stati entrambi
    rilasciati il 29 novembre dopo 54 giorni in cattività. Yossi Sharabi invece, 51
    anni, risulta ostaggio a Gaza.

    Ofir si trova ancora Schneider Children’s Medical
    Center di Petah Tikva dove sta riprendendo le forze, come spiegato da suo padre
    ai media locali. “Stiamo aspettando per vedere se è pronto a tornare a
    casa”, ha detto Yoav Engel. “È qui con noi ma è comunque molto provato.
    Per tornare alla sua vita ci vorrà del tempo”. Nel frattempo, il ragazzo si è
    riunito con la sua famiglia, con la fidanzata Yuval e con altri amici.  Anche se la famiglia Engel si rallegra per il
    ritorno a casa di Ofir il pensiero degli ostaggi, ancora nelle mani di Hamas,
    desta molta preoccupazione. “Abbiamo il nostro ragazzo con noi, ma ci
    piacerebbe sapere tutti gli ostaggi a casa sani e salvi. Aspetteremo il ritorno
    di tutti, nessuno escluso”.

    A proposito dello stato di salute dei rapiti
    liberati, l’amministratore delegato del centro medico Schneider – il più grande
    ospedale per bambini d’Israele dove sono stati portati diversi bambini rilasciati
    dalla prigionia a Gaza – la Dottoressa Efrat Bron-Harlev ha dichiarato che
    tutti bambini tornati dalla prigionia sono estremamente sottopeso. Secondo le
    stime, la maggior parte dei bambini e degli adulti ha perso tra il 10% e il 15%
    del loro peso originario. “La prima cosa che ho visto quando i bambini sono arrivati
    in ospedale sono stati i loro visi e le loro ombre. Erano completamente spenti,
    non sorridevano, non piangevano e neppure gridavano” ha raccontato la
    Dottoressa Harlev.

    CONDIVIDI SU: