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    Hamas afferma che il più piccolo degli ostaggi è morto insieme a suo fratello e alla madre. L’IDF indaga

    I terroristi di Hamas hanno dichiarato che tre dei
    quattro membri della famiglia Bibas rapiti il ​​7 ottobre sono morti. La
    notizia è stata pubblicata da vari media israeliani e internazionali.

    Secondo la propaganda di Hamas Kfir Bibas di 10 mesi
    e suo fratello Ariel di quattro anni sarebbero stati uccisi in un attacco aereo
    israeliano insieme alla madre Shiri, mentre l’unico membro sopravvissuto della
    famiglia sarebbe Yarden Bibas, il padre dei ragazzi e marito della donna. Hamas
    da quel tragico 7 ottobre continua a usare questo tipo di annunci come
    strumenti della guerra psicologica contro Israele.

    Già nelle settimane scorse l’organizzazione
    terroristica della Jihad islamica aveva affermato che Chana Katzir, una donna
    di 77enne rapita il 7 ottobre, era morta a causa di “complicazioni
    mediche”. Ciò si è rivelato falso quando Katzir è stata liberata con il
    primo gruppo di ostaggi.

    Kfir Bibas è il bambino più piccolo rapito nel
    Sabato nero d’Israele, la sua fotografia è ormai diventata il simbolo
    dell’innocenza e della violenza subita dalle vittime del 7 ottobre.
    “L’organizzazione terroristica Hamas continua ad agire in modo crudele e
    disumano – ha affermato il portavoce dell’IDF -. “I rappresentanti
    dell’IDF hanno parlato con i membri della famiglia Bibas, li hanno informati e
    li stanno accompagnando in questo momento. L’IDF sta esaminando l’attendibilità
    delle informazioni”.

    “La responsabilità per la sicurezza di tutti
    gli ostaggi nella Striscia di Gaza ricade interamente sull’organizzazione
    terroristica Hamas. Hamas mette in pericolo gli ostaggi, compresi i nove
    bambini. Hamas è tenuto a restituirli immediatamente a Israele”.

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