“Finalmente dopo quarantuno anni si comincia a vedere un po’
di luce nel buio” commenta a Shalom Sandro Di Castro – rimasto ferito
dall’attacco terroristico del 9 ottobre ‘82 – alla rivelazione di ‘La Repubblica’.
Secondo il quotidiano, infatti, è sorta una svolta circa l’inchiesta
sull’attacco alla Sinagoga di Roma che ebbe luogo il 9 ottobre del 1982. Il terribile giorno in cui, un commando di
terroristi palestinesi, riconducibili al Consiglio Rivoluzionario di Al Fatah
guidato da Abu Nidal, colpì la Sinagoga di Roma durante la festività ebraica di
Sheminì Atzeret: alle 11.55 del mattino, mentre i fedeli in festa uscivano
dalla sinagoga, furono quaranta le persone gravemente ferite e a pagare con la
sua stessa vita il piccolo Stefano Gaj Tachè, che morì tragicamente a soli due
anni.
di luce nel buio” commenta a Shalom Sandro Di Castro – rimasto ferito
dall’attacco terroristico del 9 ottobre ‘82 – alla rivelazione di ‘La Repubblica’.
Secondo il quotidiano, infatti, è sorta una svolta circa l’inchiesta
sull’attacco alla Sinagoga di Roma che ebbe luogo il 9 ottobre del 1982. Il terribile giorno in cui, un commando di
terroristi palestinesi, riconducibili al Consiglio Rivoluzionario di Al Fatah
guidato da Abu Nidal, colpì la Sinagoga di Roma durante la festività ebraica di
Sheminì Atzeret: alle 11.55 del mattino, mentre i fedeli in festa uscivano
dalla sinagoga, furono quaranta le persone gravemente ferite e a pagare con la
sua stessa vita il piccolo Stefano Gaj Tachè, che morì tragicamente a soli due
anni.
Dopo quarantuno anni di silenzio e di vicoli ciechi
giudiziari sono indagati ora quattro terroristi. Secondo la Procura di Roma e
la Digos, infatti, gli autori dell’attacco potrebbero essere gli stessi
individui appartenenti al gruppo che mise in atto l’attentato a Parigi del
1982, sempre contro obiettivi ebraici. I loro nomi sono: Walid Abdulrahman Abou
Zayed, Gamal Tawfik Arabe El Arabi, Mahmoud (alias Osman) Khader Abed Adra e
Nizar Tawfiq Mussa Hamada. A questi si aggiunge l’unico responsabile individuato
sin da subito e condannato in contumacia: Abdle AlZomar che riuscì tuttavia a
scappare dall’Italia verso le coste libiche. I loro nomi sono stati iscritti
nel registro degli indagati.
giudiziari sono indagati ora quattro terroristi. Secondo la Procura di Roma e
la Digos, infatti, gli autori dell’attacco potrebbero essere gli stessi
individui appartenenti al gruppo che mise in atto l’attentato a Parigi del
1982, sempre contro obiettivi ebraici. I loro nomi sono: Walid Abdulrahman Abou
Zayed, Gamal Tawfik Arabe El Arabi, Mahmoud (alias Osman) Khader Abed Adra e
Nizar Tawfiq Mussa Hamada. A questi si aggiunge l’unico responsabile individuato
sin da subito e condannato in contumacia: Abdle AlZomar che riuscì tuttavia a
scappare dall’Italia verso le coste libiche. I loro nomi sono stati iscritti
nel registro degli indagati.
L’attentato fu e continua ad essere una ferita indelebile
nell’anima e nel cuore degli ebrei di Roma. “Era impossibile che un solo uomo
fosse riuscito a far tutto da solo. Quell’operazione era un progetto che
prevedeva almeno trenta persone, se non più. È sicuramente qualcosa di positivo
vedere iscritti nel registro degli indagati finalmente i nomi di quattro
terroristi. Sarebbe tuttavia interessante che la magistratura indagasse su
eventuali fiancheggiatori italiani che, visto il periodo delle brigate rosse e
del terrorismo, sicuramente sono stati coinvolti. Un’altra cosa su cui mi
piacerebbe che la magistratura indagasse è il possibile coinvolgimento di quel
fotografo che, casualmente, si trovava davanti alla Sinagoga nel momento
dell’attentato. Lui che disse poi di essere arrivato “casualmente” da via
Arenula davanti alla sinagoga perché udì il suono degli spari” prosegue Di
Castro.
nell’anima e nel cuore degli ebrei di Roma. “Era impossibile che un solo uomo
fosse riuscito a far tutto da solo. Quell’operazione era un progetto che
prevedeva almeno trenta persone, se non più. È sicuramente qualcosa di positivo
vedere iscritti nel registro degli indagati finalmente i nomi di quattro
terroristi. Sarebbe tuttavia interessante che la magistratura indagasse su
eventuali fiancheggiatori italiani che, visto il periodo delle brigate rosse e
del terrorismo, sicuramente sono stati coinvolti. Un’altra cosa su cui mi
piacerebbe che la magistratura indagasse è il possibile coinvolgimento di quel
fotografo che, casualmente, si trovava davanti alla Sinagoga nel momento
dell’attentato. Lui che disse poi di essere arrivato “casualmente” da via
Arenula davanti alla sinagoga perché udì il suono degli spari” prosegue Di
Castro.
Come riportato da ‘La Repubblica’ gli inquirenti francesi, che
hanno lavorato a stretto contatto con gli omologhi italiani, hanno confermato
come entrambi gli attentati (quello di Parigi e quello di Roma) siano stati
compiuti da uno stesso gruppo di attentatori. Persino le munizioni utilizzate
nei due attacchi appartenevano ad uno stesso lotto di produzione di una
fabbrica polacca. Anche Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di
Roma, in una nota ha ringraziato le Forze dell’Ordine per il loro operato ed i
risultati ottenuti, chiedendo al contempo al Governo italiano pressioni a
livello internazionale per ottenere l’estradizione dei criminali.
hanno lavorato a stretto contatto con gli omologhi italiani, hanno confermato
come entrambi gli attentati (quello di Parigi e quello di Roma) siano stati
compiuti da uno stesso gruppo di attentatori. Persino le munizioni utilizzate
nei due attacchi appartenevano ad uno stesso lotto di produzione di una
fabbrica polacca. Anche Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di
Roma, in una nota ha ringraziato le Forze dell’Ordine per il loro operato ed i
risultati ottenuti, chiedendo al contempo al Governo italiano pressioni a
livello internazionale per ottenere l’estradizione dei criminali.