Rinvenute in Israele centinaia di pietre da fionda risalenti a 7.200 anni fa, durante il periodo del Calcolitico antico (5800-4500 a.e.v.). La scoperta, effettuata da un team di archeologi dell’Israel Antiquites Authority (IAA), rappresenta la prima prova di produzione su larga scala di armi da guerra nell’area del Levante meridionale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ‘Aiqot’ dal titolo “Up in Arms: Slingstone Assemblages from the Late Prehistoric Sites of ‘En Ẓippori and ‘En Esur”.
Dall’analisi di 424 pietre, trovate nei due siti preistorici di Ein Zippori nella bassa Galilea e Ein Esur nella pianura settentrionale di Sharon, è emerso che sono quasi tutte identiche per composizione (duro calcare/dolomite), forma e dimensione (lunghezza media di 52 mm, larghezza di circa 321 mm e un peso medio di 60 g). Questo indica che sono state prodotte in serie e in modo organizzato.
“Le pietre che dovevano essere lanciate da una fionda sono levigate, con una specifica forma aerodinamica biconica, consentendo una proiezione precisa ed efficace. – dicono gli archeologi dell’IAA- Pietre da fionda simili sono state trovate in altri siti del Paese, principalmente dalla valle di Hula e dalla Galilea nel nord fino a Sharon settentrionale, ma questa è la prima volta che sono state trovate negli scavi in concentrazioni così grandi”.
“Queste pietre sono la prima prova di guerra nel Levante meridionale. La somiglianza delle pietre da fionda indica una produzione industriale su larga scala. Lo sforzo profuso nella forma aerodinamica e la levigatura della superficie delle pietre indicano che erano destinate ad essere armi precise e mortali – spiegano – La grande quantità e lo sforzo profuso per produrle indicano una preparazione organizzata per una guerra, e potrebbe essere stato uno sforzo comunitario produrre munizioni. – e aggiungono – L’abbondanza di pietre da fionda fornisce la prova dei preparativi più intensi per la guerra nel periodo del Calcolitico antico nella nostra regione tra le popolazioni locali”.
Il direttore generale dell’IAA Eli Escusido ha concluso: “Ancora una volta l’archeologia ci insegna che la storia si ripete. Lo studio dei nostri ricercatori apre una finestra per una comprensione più profonda della vita e delle relazioni tra gruppi di persone nei periodi preistorici”.