L’ambasciatore israeliano all’ONU Gilad Erdan ha indossato
una stella gialla sul petto durante la riunione del Consiglio di sicurezza.
Erdan ha garantito che continuerà ad indossarla fino a quando i membri del
Consiglio avranno condannato le atrocità di Hamas e non avranno chiesto il
rilascio degli ostaggi.
«Come i miei nonni e come i nonni di milioni di
ebrei, d’ora in poi io e il mio team indosseremo una stella gialla al petto. La
indosseremo fino a quando non avrete
condannato le atrocità di Hamas e fino a quando non avrete domandato il
rilascio immediato degli ostaggi»
ha dichiarato il diplomatico.
Da quando c’è stato l’attacco di Hamas il 7 ottobre,
il Consiglio di Sicurezza non ha adottato nessuna risoluzione sulla guerra.
«Alcuni stati membri non hanno imparato nulla negli
ultimi 80 anni» ha affermato Erdan. «Alcuni di voi si sono dimenticati perché è
stato creato questo Consiglio. Allora ve lo ricorderò io. Da oggi in poi, ogni
volta che mi guarderete vi ricorderete che cosa significhi rimanere in silenzio
di fronte al male».
Erdan ha fatto un parallelo tra il regime iraniano e
quello nazista, paragonando il leader Ayatollah Ali Khamenei ad Adolf Hitler.
Inoltre, ha aggiunto che l’esercito iraniano include anche «Hetzbollah, la
Jihad islamica palestinese, gli Huthi e la Guardia rivoluzionaria».
L’Ambasciatore ha precisato che «ci è stato
dimostrato che l’odio genocida nei confronti degli ebrei non è morto con
Hitler, ma è proliferato e si è diffuso fino ad invadere la nostra patria.
Tuttavia, la differenza tra il 1939 ed oggi è che ora gli ebrei dispongono un
esercito potente. Non siamo indifesi».
Durante la riunione, l’ambasciatore israeliano ha
affrontato anche il tema dell’antisemitismo dilagante nel mondo: «A Sydney si
sentono appelli a ‘gasare gli ebrei’. I canti per una Palestina Judenrein (libera
dagli ebrei) ‘dal fiume al mare’ risuonano dalla California a New York. Le
grida di battaglie islamiste contro gli ebrei risuonano a Londra, Bruxelles e
Parigi. In Dagestan, in Russia, un aeroporto è stato assaltato da sostenitori
del terrorismo islamico cercando ebrei da linciare».
Erdan ha concluso che «Porteremo a casa i nostri
ostaggi. I cittadini dello Stato ebraico vivranno in pace e in libertà».
Durante il discorso di Erdan, l’intero team
dell’Ambasciatore ha appuntato la stella gialla. La decisione di indossare
questo simbolo non è stata accolta positivamente da tutti in Israele. Il leader
dell’opposizione Yair Lapid ha detto che «ciò che sta succedendo in Israele
oggi non è una Shoah, ma è una guerra». Lo Yad Vashem ha criticato la scelta
sostenendo che «disonora sia le vittime della Shoah sia lo Stato di Israele».
Il direttore Dani Dayan ha scritto su X che «La stella gialla simboleggia
l’impotenza del popolo ebraico di essere alla mercé degli altri. Oggi abbiamo
un Paese indipendente e un esercito forte». Secondo Dayan «Siamo artefici del
nostro destino. Oggi abbiamo una bandiera bianca e blu, non una toppa gialla».