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    La Germania accusa un ex guardia del campo nazista di Sachsenhausen

    In Germania un uomo di 98 anni è stato recentemente accusato di complicità per il genocidio degli ebrei durante la Shoah, come guardia nel campo di sterminio nazista di Sachsenhausen tra il 1943 e il 1945. A rivelare la notizia i pubblici ministeri di Giessen in una dichiarazione scritta e diffusa venerdì. 

     

    Il cittadino tedesco, residente nella contea di Main-Kinzig vicino a Francoforte, è accusato di aver “sostenuto l’uccisione crudele e dolosa di migliaia di prigionieri come membro del dettaglio della guardia delle SS”. Il nome dell’imputato è ancora anonimo.

     

    L’accusa è stata depositata presso il tribunale statale di Hanau, che ora deve decidere se inviare il caso al processo. Se lo farà, l’imputato sarà processato ai sensi della legge minorile, tenendo conto della sua età al momento dei presunti crimini. I pubblici ministeri hanno infatti affermato in un rapporto psichiatrico, redatto da un esperto lo scorso ottobre,  che il sospetto è in grado di essere processato, sebbene in maniera limitata.

     

    I pubblici ministeri tedeschi hanno portato avanti diversi casi simili negli ultimi anni. Molte persone anziane, che lavorarono in campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale, sono state perseguite come complici degli omicidi degli internati nei campi. Più di 200.000 persone furono trattenute a Sachsenhausen,  campo situato appena a nord di Berlino, tra il 1936 e il 1945. Decine di migliaia di persone morirono li per fame, malattie, lavoro forzato e altre cause inclusi  esperimenti medici e operazioni sistematiche di sterminio delle SS tra cui sparatorie, impiccagioni e gassazioni.

     

    I numeri esatti delle persone uccise nel campo variano, con stime superiori a circa 100.000, tuttavia secondo alcuni storici potrebbero essere molti di più.

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