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    Sollevatore di pesi iraniano squalificato a vita per aver stretto la mano a un atleta israeliano

    Un sollevatore di pesi iraniano è stato squalificato a vita dalle autorità della Repubblica islamica dopo aver stretto la mano a un concorrente israeliano durante un evento in Polonia, lo riportano i media statali iraniani. Mostafa Rajaei ha stretto la mano al sollevatore di pesi israeliano Maksim Svirsky dopo che entrambi erano saliti sul podio del World Masters a Wieliczka, in Polonia.

     

    “La federazione di sollevamento pesi vieta a vita all’atleta Mostafa Rajaei di entrare in tutti gli impianti sportivi del Paese e licenzia il capo della delegazione per la competizione, Hamid Salehinia”, ha annunciato l’organismo in una nota. Secondo il rapporto dell’IRNA, l’agenzia di stampa statale iraniana, Rajaei avrebbe “oltrepassato i limiti della Repubblica islamica” durante l’evento in cui la delegazione iraniana era stata “inviata con il sostegno della federazione”.

    Il regime degli Ayatollah vieta ai suoi atleti ogni contatto con gli israeliani. Nel 2021 per esempio, il leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, ha esortato gli atleti a “non stringere la mano a un rappresentante del regime criminale [israeliano] per ottenere una medaglia”. 

     

    Per diverso tempo gli atleti iraniani sono riusciti a evitare di incontrare quelli israeliani nelle competizioni, venendo squalificati o fornendo certificati medici che attestavano il loro malessere. Ma a causa di questa politica l’Iran ha ricevuto un divieto di quattro anni dalle competizioni internazionali di judo. Il divieto scadrà il 17 settembre di quest’anno.

     

    Negli ultimi anni tuttavia non sono mancati casi in cui gli iraniani sono andati contro il regime. Come nel caso del giovane prodigio degli scacchi Alireza Firouzj, che ha lasciato l’Iran dopo che la federazione sportiva gli aveva vietato di giocare nel campionato del mondo 2019 per paura che affrontasse un giocatore israeliano, oppure quello del judoka iraniano Saeid Mollaei, che è dovuto fuggire dal paese per essersi rifiutato di boicottare una partita contro l’israeliano Sagi Muki, con cui poi è nata una grande amicizia. Mollaei è diventato un cittadino mongolo e nel 2021 ha persino visitato Israele.

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