Il presidente dello Yad Vashem, Dani Dayan, ha rilasciato una dichiarazione in seguito della violenta aggressione avvenuta ieri a Varsavia da parte di un membro del parlamento polacco, che ha fracassato un microfono sul podio dei relatori e ha tentato di strappare l’impianto audio per impedire al professor Jan Grabowski di tenere una conferenza all’Istituto storico tedesco.
“Questo incidente rappresenta un nuovo minimo nei tentativi di soffocare la discussione sulla complicità dei polacchi nella persecuzione e nell’assassinio dei loro vicini ebrei durante la Shoah”, ha detto Dani Dayan. “Questo atto di vandalismo è più di un brutto attacco a uno studioso di fama internazionale. È un attacco alla libertà accademica, alla documentazione storica e alla memoria della Shoah”.
Il tema del discorso del professor Jan Grabowski era “il [crescente] problema polacco con la storia della Shoah”. Lo storico insegna quotidianamente all’Università di Ottawa ed è noto per le sue opinioni radicali sul ruolo della società polacca nella storia dello sterminio degli ebrei polacchi, per le quali è spesso criticato dalla destra polacca.
Alla conferenza di martedì ha partecipato il deputato confederato Grzegorz Braun, che dopo aver strappato i fili del microfono ha aggiunto: “Non c’è consenso per insultare i polacchi. Interrompo la conferenza, questa è la Polonia”. L’uomo ha poi cominciato un’accesa polemica con i giornalisti sul posto. Il pubblico non ha nascosto la propria sorpresa e il proprio sgomento chiedendo prontamente al deputato di lasciare la sala.
Nei confronti di Braun sono stati pronunciati termini come: “vergogna”, “fascista” e “onuca russa”. Successivamente è intervenuta la polizia, ma Braun si è coperto con una tessera parlamentare. Si è rifiutato di lasciare la sala. Il deputato ha gridato più volte di essere intervenuto per “proteggere la nazione polacca da un attacco provocatorio alla nostra sensibilità storica”.
Infine, gli organizzatori dell’incontro hanno informato gli ospiti che la conferenza non avrebbe avuto luogo. Un gruppo di nazionalisti si è riunito davanti all’edificio dell’Istituto con a capo Robert Bąkiewicz. I manifestanti hanno indirizzato slogan offensivi al pubblico che lasciava l’edificio.