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    Il rabbino Gershon Edelstein muore a 100 anni

    Il rabbino
    Gershon Edelstein, leader spirituale della comunità haredi ashkenazita in
    Israele, è morto ieri all’età di 100 anni. 
    L’uomo era ricoverato al Mayanei Hayeshua Medical Center di Bnei Brak
    dalla scorsa settimana a causa di problemi respiratori. Edelstein era il capo
    della Ponevezh Yeshiva a Bnei Brak e il leader spirituale del partito politico
    ultraortodosso Degel HaTorah, che fa parte della coalizione United Torah
    Judaism; era succeduto al rabbino Chaim Kanievsky dopo la sua morte avvenuta
    all’inizio di quest’anno.

    Edelstein era
    nato in una famiglia di rabbini nella città di Shumyatch, vicino a Smolensk, in
    Russia.  Sua madre morì di tifo quando
    era molto giovane. Edelstein, insieme a suo fratello e suo padre, arrivò nell’allora
    Palestina mandataria nel 1934, stabilendosi infine a Ramat Hasharon, dove suo
    padre divenne rabbino della città. Nel 1944 divenne uno dei primi studenti
    della nuova yeshiva di Ponevezh. Successivamente iniziò ad insegnare nella
    yeshiva per poi diventare de facto il direttore della yeshiva nel 2000.

    Edelstein è
    stato uno dei tre massimi rabbini ultraortodossi che durante l’emergenza Covid hanno
    raccomandato di vaccinarsi contro il virus, anche se inizialmente si era
    opposto alla decisione del governo di chiudere le yeshivot e aveva manifestato
    disappunto nei confronti della chiusura delle sinagoghe all’inizio della
    pandemia.

    “Il
    rabbino Edelstein era intriso di amore per Israele. La sua sensibile attenzione
    alle sfide della generazione lo ha portato a guidare, dirigere, rafforzare e
    incoraggiare con amore”, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu in
    una nota. “Ho avuto la fortuna di incontrare il rabbino Edelstein diversi
    mesi fa, e la luce che brillava nei suoi occhi era piena di comprensione; la
    saggezza ebraica ha lasciato un segno indelebile in lui”.

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