Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Pesach, l’obbligo di mangiare matzà e la misura delle olive

    I nostri antenati apparentemente non avevano grandi difficoltà quando dovevano osservare la mitzvà di mangiare matzà. I Maestri hanno stabilito che per uscire d’obbligo bisogna consumare la misura di un’oliva e tutti sapevano cos’era un’oliva.

     

    Negli ultimi anni sono stati pubblicati articoli e anche un libro per spiegare cosa sia la misura di un’oliva, in ebraico ka-zait.  

     

    Nello Shulchàn ‘Arùkh, nella sezione riguardante le regole del Sèder di Pèsach (cap. 486) è scritto: “C’è chi dice che la misura di un’oliva è equivalente a mezzo uovo”. Il commento Mishnà Berurà spiega che la misura di un uovo è quella di un uovo di dimensioni medie inclusa la buccia. 

     

    Nella Haggadà Shèvach Pèsach (Livorno, Eliezer Sadun, 1790) di Rav Ishmael Hacohen (Laudadio Sacerdote) di Modena, quest’ultimo scrive (Siman chet, daf vav) che in questa halakhà R. Yosef Caro segue la decisione delle Tosefòt nel capitolo Ghid ha-Nashè, Yomà (80a) e Keritòt (14) che affermano che un’oliva corrisponde a mezzo uovo.

     

    R. Ishmael afferma che la misura di mezzo uovo per un’oliva è un’opinione di minoranza sostenuta solo dalle Tosefòt. Secondo il Maimonide (Hilkhòt ‘Eruvìn, 1:9) il volume di diciotto fichi secchi equivale a quello di sei uova. Pertanto la misura di un’oliva non può essere equivalente al volume di mezzo uovo. Questo perchè il volume di un fico corrisponde a quello di un terzo di uovo e sappiamo che i fichi sono più grandi delle olive. Un’oliva ha quindi un volume inferiore a un terzo di quello di un uovo. L’opinione del Maimonide è condivisa dal rav Alfassi e da rabbenu Asher. 

     

    R. Ishmael fa notare che lo stesso Shulchàn ‘Arùkh nelle Hilkhòt ‘Eruvìn (368:3) scrive che la quantità di cibo sufficiente per due pasti è un volume di diciotto fichi che equivalgono a sei uova. Pertanto R. Ishmael conclude che la decisione dello Shulchàn ‘Arùkh che di Pèsach bisogna consumare almeno il volume di mezzo uovo per uscire d’obbligo delle mitzvòt di mangiare matzà e maròr, è una “Chumrà be-‘Almà” (una semplice restrizione). 

     

    R. Ishmael conclude che è opportuno essere restrittivi e seguire lo Shulchàn Arùkh.  Tuttavia una persona che ha difficoltà a mangiare perchè malato o debole, può basarsi sui decisori che sostengono che la misura di un terzo di uovo è sufficiente. Tuttavia non bisogna mangiare meno di questa misura perchè anche se secondo questi decisori il volume di un’oliva è inferiore a un terzo di quello di un uovo (in quanto il volume di un fico è un terzo di quello di un uovo e quello di un’oliva è inferiore a quello di un fico) non sappiamo con precisione la differenza tra il volume di un fico è quello di un’oliva.

    CONDIVIDI SU: