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    Cento anni fa il viaggio di Albert Einstein in Israele

    Proprio cento anni fa, dal 2 al 14 febbraio 1923, Albert Einstein fece per la prima ed unica volta il suo viaggio in Eretz Israel, allora mandato britannico di Palestina. Durante il suo soggiorno, il premio Nobel per la fisica visitò luoghi simbolici come il Kotel e il Mount Scopus, luogo in cui due anni dopo verrà inaugurata l’Università Ebraica di Gerusalemme. Ma non solo, Einstein visitò anche la città di  Tel Aviv, i kibbutzim, i villaggi arabi, Haifa e Kinneret. Il rapporto tra il fisico e il futuro Stato ebraico fu sempre molto forte, e la visita non fece che accrescere quel senso di attaccamento.

    Nel 1953, dopo la morte di Haïm Weizmann, David Ben Gurion offrì ad Albert Einstein la presidenza dello Stato di Israele. Tuttavia, il padre della teoria della relatività rifiutò questa proposta sostenendo che “Per tutta la vita mi sono occupato di elementi fisici. Non ho naturalmente l’esperienza per assumere funzioni ufficiali”. Disse però di essere “profondamente commosso” dall’offerta, soprattutto considerando che “la mia relazione con il popolo ebraico divenne il mio legame umano più forte”.

    Dopo la dipartita di Albert Einstein nel 1955, i funzionari israeliani visitarono il suo ufficio presso l’Institute for Advanced Study di Princeton. Seguendo le ultime volontà e il testamento dello scienziato raccolsero decine di migliaia di oggetti da lì e dalla sua casa: ricerche, corrispondenze, fotografie, medaglie, e tra queste anche il Nobel. Tutti gli oggetti furono chiusi e messi su un furgone alla volta di Gerusalemme. Einstein fu per tutta la vita un ardente sionista e decise infatti di lasciare in eredità i suoi archivi all’Università Ebraica di Gerusalemme.

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