A partire da oggi il Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano non sarà più Aviv Kochavi, gli succederà Herzl “Herzi” Halevi, che ha prestato giuramento ieri, venendo insignito del grado di Tenente Generale, il rango più alto all’interno dell’IDF, dal primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant.
Sebbene alcuni abbiano tentato di evitare la sua nomina e di metterla sotto accusa a causa delle modalità in cui è avvenuta, colui che guiderà l’esercito israeliano per i prossimi quattro anni in uno dei periodi di maggior incertezza per lo Stato Ebraico, Halevi è considerato uno degli uomini più qualificati di tutto il panorama militare e uno tra i pochi a pensare fuori dagli schemi.
Halevi sarà il 23esimo Capo di Stato Maggiore dell’esercito dalla fondazione dello Stato Ebraico e il primo nato dopo la Guerra dei Sei Giorni. Nato a Gerusalemme nel dicembre del ‘67, Halevi prende il nome da suo zio, morto diversi mesi prima della sua nascita durante la Guerra dei Sei Giorni. Cresciuto in una famiglia conservatrice e religiosa, Halevi ha studiato al liceo religioso ed è stato membro degli scout Tzofim. Si è laureato in filosofia e gestione aziendale presso l’ Università Ebraica di Gerusalemme e ha anche conseguito un master in gestione delle risorse internazionali presso la National Defense University di Washington, Stati Uniti.
Entrato a far parte dell’IDF nel 1985 offrendosi volontario come paracadutista, Halevi ha servito fino a diventare capo di plotone nel 1987 guidando durante il conflitto del Libano meridionale la compagnia anticarro della brigata nelle operazioni di controguerriglia.
Successivamente, nel 1993 è stato assegnato a Sayeret Matkal, l’unità d’élite dell’intelligence dove dapprima ha guidato la sua squadra di addestramento e successivamente, durante la Seconda Intifada, prendendo comandò dell’intera unità.
Il nuovo Capo di Stato Maggiore ha guidato la Brigata Paracadutisti durante l’Operazione Piombo Fuso nel 2008-2009 e con le sue truppe che hanno preso posizione nella parte settentrionale della Striscia di Gaza.
Nel 2014 è stato nominato capo della direzione dell’intelligence militare israeliana e promosso a Maggiore Generale nel marzo 2015. Durante la sua carriera militare Halevi ha guidato i comandi delle tre regioni, nel giugno del 2018 è stato comandante in capo della zona meridionale di Israele, supervisionando l’attività dell’IDF nella Striscia di Gaza. Nel novembre 2019 ha guidato le forze del comando meridionale nell’operazione contro la Jihad islamica palestinese.
Durante il suo periodo nel comando meridionale, come racconta in un lungo articolo Israel Hayom, Halevi si presentava regolarmente al confine per essere accanto ai comandanti e ai loro subordinati. “Si è assicurato di non mettere in secondo piano i comandanti locali, compreso il comandante di divisione. Non si è seduto dove si sarebbero seduti loro e non ha tolto loro l’autorità” ricorda un suo collaboratore, “allo stesso tempo, si è anche assicurato di scendere nei minimi dettagli e poi ha incrociato queste informazioni con un rapporto dei media da Gaza”. Un’attenzione per ogni minimo dettaglio che gli ha permesso nel tempo proprio di essere insignito dei gradi più alti.
A capo dell’intelligence, Halevi si è assicurato di espandere i suoi orizzonti così da affrontare al meglio le quattro sfide principali che preoccupano gli alti gradi dell’esercito e il governo: il programma nucleare iraniano e l’accordo sul nucleare nel 2015; la guerra civile in Siria, la guerra contro lo Stato Islamico; la battaglia in corso contro il terrorismo palestinese; e per ultimo, ma non per importanza, i processi interni nell’esercito. Durante la sua permanenza nell’intelligence, ha inoltre fatto in modo che la nota Unità 8200 non venisse smantellata.
“Herzi è molto diverso dagli altri generali nel modo in cui pensa ed esercita il suo comando. È una persona molto buona, con la giusta resistenza, è estremamente brillante e sa leggere e analizzare la situazione” ha affermato l’ex capo del Mossad Yossi Cohen, con il quale Halevi ha lavorato a stretto contatto durante la famosa operazione in cui gli agenti israeliani hanno portato a casa l’archivio nucleare iraniano.
Nel luglio 2021 Halevi è stato nominato vice capo di stato maggiore, occupandosi principalmente di questioni di bilancio, manodopera e acquisizioni militari. A fine novembre il ministro della Difesa Gantz lo ha scelto come successore di Aviv Kochavi alla guida dell’IDF, destando non poche perplessità a causa delle tempistiche. Tuttavia il suo curriculum rispetto alla concorrenza faceva di lui la scelta più ovvia.
Che Capo di Stato Maggiore sarà quindi Herzi Halevi? Gantz ha spiegato il perché della sua scelta. ”Herzi è stato scelto per la capacità di leadership silenziosa e un’ampia comprensione della strategia, insieme a un’esperienza militare versatile e alla capacità di guidare un vero cambiamento” ha spiegato. “Sono certo che saprà come preservare l’IDF e saprà come costruire la prossima generazione di comandanti che continueranno a portare avanti l’IDF” ha aggiunto.
“Herzi proviene da un background religioso, ma saprà come incorporarlo bene. Credo che sia il modello per come combinare i due mondi” sostiene Yuval Rachmilevich, che era il vice comandante dei Sayeret Matkal quando Halevi si è unito. “È un superbo essere umano e comandante”.