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    Una targa per i giornalisti ebrei perseguitati dalle leggi razziali. Meloni: «Combattere l’antisemitismo è una sfida quotidiana»

    Installata
    nella sede dell’Ordine dei giornalisti del Lazio una lapide per commemorare i
    giornalisti e i tipografi ebrei romani perseguitati dal nazifascismo. Un gesto
    che nasce con l’intento di restituire dignità a quei professionisti radiati
    dalla categoria solo perché ebrei. All’evento hanno preso parte le massime
    autorità dello Stato, i vertici della Comunità ebraica di Roma, tra cui la
    presidente Ruth Dureghello ed il vicepresidente Ruben Della Rocca, oltre a David
    Jona Falco, Assessore alla comunicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche
    Italiane.

    «Le leggi razziali rappresentano il
    punto più basso della storia italiana, una vergogna ed un’infamia avvenuta nel
    silenzio generale, segnando per sempre il nostro popolo – ha dichiarato il
    presidente del Consiglio Giorgia Meloni – L’antisemitismo riemerge in forme
    sempre nuove, combattertelo è una sfida quotidiana del Governo e di tutti, per
    la quale ognuno deve fare la sua parte
    ».

    Emarginati
    ed umiliati dall’odio razziale. La stessa discriminazione l’ha vissuta anche
    Sami Modiano, testimone della Shoah, che all’evento ha raccontato la propria
    espulsione dascuola quando era bambino. Sulle sue parole ha proseguito poi la
    presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello
    : «La Shoah non è stata un
    fulmine a ciel sereno, ma ha avuto un suo preludio in una pagina inquietante e
    terribile della storia italiana. L’antisemitismo è ancora presente nella nostra
    società e va combattuto nel rispetto di quelle persone che hanno sacrificato
    anche la propria vita per permetterci di vivere in pace
    ».

    «È importante essere sempre
    vaccinati contro il tarlo dell’odio
    »ha aggiunto il Sindaco di Roma
    Gualtieri. Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha ribadito il “dovere
    di coltivare la memoria”, annunciando anche due progetti: una segnaletica storica
    ad hoc per raggiungere il Binario 21 di Milano, già proposta dalla senatrice
    Liliana Segre,e la realizzazione di un museo della Shoah a Roma.

    «Ai morti
    per la Shoah giustamente si è pensato subito ma sull’offesa delle leggi
    razziali si è messa una pietra sopra, c’è stato un lungo silenzio, come se le
    due cose non fossero strettamente collegate. È importante che ora ci si dedichi
    a questo recupero di memoria, tardivo ma necessario
    »ha detto il Rabbino capo di Roma,
    sottolineando che la lapide sia un ulteriore tassello nel lungo percorso della
    memoria.

    L’iniziativa
    della targa nasce con lo scopo di svolgere un’azione di informazione
    soprattutto rivolta ai giovani, per trasmettere loro
    «un messaggio di impegno permanente
    contro discriminazioni, razzismo, antisemitismo. Fenomeni rispetto ai quali non
    si può abbassare la guardia e che purtroppo, in alcuni casi, vediamo riaffiorare
    »riferisce il presidente dell’Ordine
    Dei Giornalisti Lazio Guido D’Ubaldo.

    Ad ognuno
    dei trentacinque nomi impressi sul marmo corrisponde una vita ed una storia.
    L’insieme di queste è stato ricostruito grazie ad un complesso lavoro di
    ricerca dello storico Enrico Serventi Longhi.

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