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    Israele: è boom del turismo. L’intervista Kalanit Goren Perry, Direttrice dell’Ufficio del turismo israeliano

    Tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia, quello turistico negli ultimi anni ha subito un’enorme flessione, non solo in Italia, ma anche in Israele, che per più di tre anni ha imposto regole molto stringenti per proteggere i propri cittadini dal covid. Solo recentemente il governo ha deciso di rimuovere tutte le restrizioni previste per l’ingresso dei turisti dello Stato ebraico. Questa chiusura forzata dei propri confini tuttavia non si è rivelata un limite per gli israeliani, ma un’opportunità. Infatti questi tre anni sono stati fondamentali per reinventarsi e proporre sempre più mete e attrazioni turistiche.

    Per conoscere meglio lo stato dell’arte e le novità del turismo in Israele, Shalom ha intervistato Kalanit Goren Perry, Direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo, con sede a Milano.

     

    Dopo quasi 3 anni dallo scoppio della pandemia, il turismo ha iniziato lentamente a riprendersi, qual è la situazione in Israele? 

    Il turismo in Israele è straordinariamente in ripresa. Nel mese di giugno, abbiamo registrato 252mila visitatori dall’estero, numeri simili a quelli del 2019, anno record per lo Stato ebraico. Per questa estate prevediamo il tutto esaurito negli hotel e gli operatori registrano un andamento di crescita delle prenotazioni di oltre il 40%.

     

    Quanti di questi turisti sono italiani? Che numeri vi aspettate di avere quest’anno?

    Nell’ultima statistica pubblicata dal Central Bureau of Statistics, nel solo mese di giugno oltre 6mila turisti italiani hanno visitato Israele. Il raggiungimento di questi numeri è dovuto soprattutto alla grande offerta di voli dall’Italia. I collegamenti diretti infatti, non provengono solamente da Milano, Roma e Napoli, ma anche da Bari, Catania, Torino e Treviso. La nostra speranza è di arrivare al 60% dei numeri dell’anno 2019 che si era concluso con più di 190mila visitatori dall’Italia.

     

     Quali sono le mete preferite dai turisti italiani?

    Gerusalemme è sempre e comunque la scelta primaria: per il suo fascino, la sua cultura e la sua tradizione. Ma anche Tel Aviv e la costa attraggono turisti per svariati motivi: per lo splendido mare, l’offerta culinaria, il divertimento, l’originalità di siti da visitare unici e irripetibili, dal quartiere Bauhaus al divertente mercato di Sarona. Inoltre sempre più italiani stanno scoprendo il deserto.

     

    Quali luoghi, poco conosciuti, consiglierebbe di andare a visitare?

    Consiglio il deserto del Negev, nel quale ci sono luoghi meravigliosi e davvero unici al mondo come: la città di Mitzpe Ramon e Makthesh Ramon, il più grande cratere di erosione del mondo e un habitat unico per la fauna selvatica, e la Via dell’Incenso, un itinerario attraverso il deserto del Negev, che è diventato patrimonio dell’UNESCO nel 2005. 

    Suggerisco inoltre di andare a visitare l’alta Galilea con gli splendidi vigneti e i kibbutzim. Queste mete sono ancora poco conosciute dal turista italiano. Il lago di Galilea, Gamla, le sorgenti del fiume Giordano, la valle di Hula e la fortezza crociata di Nimrod, sono solo alcuni dei tanti luoghi che si possono visitare al Nord. 

     

    Israele è un Paese che cambia radicalmente da un anno all’altro: che cosa troveranno di nuovo?

    In questi tre anni Israele non si è fermata, ma ha utilizzato la pandemia per crescere e rinnovarsi. Per esempio è stato attivato il treno veloce che porta dall’aeroporto di Tel Aviv a Gerusalemme. Inoltre sono stati inaugurati nuovi hotel nel deserto, come lo splendido Six Sense, ed è in continua crescita l’offerta alberghiera nel Sud. Inoltre sono stati aperti al pubblico nuovi scavi archeologici, come quelli a Magdala, cittadina vicino il lago di Tiberiade.

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