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    La storia di Edgardo Mortara secondo Bellocchio. Iniziate le riprese del film

    Edgardo Mortara è il nome di un bambino ebreo che nel 1858 fu allontanato dalla sua famiglia di origine, per essere allevato da cattolico sotto la custodia di papa Pio IX. Quando il caso del bambino rapito trapelò, la notizia si diffuse ben presto anche all’estero, suscitando oltraggio per il senso di umanità e uno scandalo internazionale, per arrivare fino all’opposizione che subì papa Giovanni Paolo II nel 2000, quando ha ordinato la beatificazione proprio di Pio IX. Un caso che ha sconvolto l’opinione pubblica sia in Italia che all’estero creando l’immagine di uno Stato Pontificio fuori tempo massimo e soprattutto irrispettoso dei diritti umani in un momento in cui il liberismo diventava importante e in cui i rapporti tra cattolicesimo e l’ebraismo sembravano pacificati. 

     

    All’inizio fu il grande regista ebreo Steven Spielberg a voler girare un film su questa storia: l’attore guatemalese Oscar Isaac avrebbe dovuto essere Edgardo e il premio Oscar Mark Rylance, papa Pio IX. Ma nonostante i sopralluoghi che il regista de “Lo squalo” fece a Bologna, città dove successe il fatto, visitando anche la scuola dei catecumeni, il progetto fallì, sembra, per l’impossibilità di trovare un attore adatto al ruolo di Edgardo bambino. Quando Marco Bellocchio, il regista de “I Pugni in tasca” e “Il traditore”, ha saputo della rinuncia di Spielberg, ha deciso che il caso Edgardo Mortara sarebbe diventato il suo prossimo film da titolo “La conversione”. Bellocchio decide, a contrario di Spielberg, di non utilizzare il libro di David Israel Kertzer, famoso storico e antropologo statunitense, “Prigioniero del Papa Re”, ma piuttosto utilizzare fonti dirette, documenti storici, atti processuali, per un film di ricostruzione appunto di esclusiva storica. Lo stesso Bellocchio ha dichiarato in una intervista al quotidiano La Repubblica: “È come se la storia di Mortara passasse attraverso snodi storici strategici, tra cui la caduta del potere temporale del Papa. Il film non potrà seguire tutta la vita di Mortara, morto a novant’anni. Si partirà con il suo rapimento per finire, parlando in termini lineari, con la presa di Porta Pia. Il piccolo Edgardo, preso a simbolo da Pio IX che diventa un co-protagonista, è come un baluardo contro liberali, massoni, ebrei, contro il progresso, da cui è sconfitto”.

     

    La sceneggiatura è dello stesso Marco Bellocchio e di Susanna Nicchiarelli con la collaborazione dello scrittore Edoardo Albinati, di Daniela Ceselli e la consulenza storica di Pina Totaro.

     

    Grande sfoggio di un cast tutto (ovviamente) italiano: Paolo Pierobon, Barbara Ronchi, Fausto Russo Alesi, Filippo Timi e Fabrizio Gifuni con Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino) e Leonardo Maltese (da ragazzo). 

     

    Le riprese sono iniziate questi giorni a Roccabianca (Parma), proseguiranno a Roma e Parigi e termineranno a settembre.

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