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    Festeggiato Riccardo Pacifici Commendatore della Repubblica, nel segno della solidarietà e della beneficenza

    In una atmosfera “gioiosa ed in amicizia”, come ha voluto sottolineare lo stesso festeggiato, ieri tantissimi amici, ma anche i più alti rappresentanti delle Istituzioni del Paese hanno voluto festeggiare la nomina di Riccardo Pacifici – per molti anni presidente della Comunità ebraica di Roma – a Commendatore della Repubblica Italiana. La prestigiosa onorificenza – arrivata dal presidente Sergio Mattarella e nata su proposta dell’allora Ministro Elena Maria Boschi – è stata festeggiata al Museo delle auto della Polizia di Stato con un evento di beneficenza volto a raccogliere fondi a favore dei figli gravemente malati ed affetti da patologie croniche degli agenti di Polizia, attraverso il piano di assistenza ‘Marco Valerio’. “Ringrazio tutti quelli che oggi sono qui, gli amici e le tante persone con le quali ho condiviso molte battaglie e molte iniziative per la nostra città e per il Paese”, ha esordito Pacifici. “Per dodici anni ho convissuto con la scorta, uomini incredibili con cui è nata una forte amicizia ed ho conosciuto tantissimi altri uomini e donne della Polizia, ai quali va sempre il nostro doveroso ringraziamento per il lavoro svolto a difesa delle persone e delle istituzioni ebraiche”. “Ho scelto – ha proseguito Pacifici, visibilmente emozionato – di festeggiare questa onorificenza volendo far conoscere l’Associazione ‘Marco Valerio’, perché molti di questi servitori dello Stato, che vivono di normali stipendi, devono affrontare enormi problemi, anche di natura economica, per aiutare figli affetti da gravi disabilità”. Un piano di aiuti  – ha spiegato Paolo Cortis, direttore del fondo assistenza della Polizia di stato – che assiste 685 minori gravemente malati e che lo scorso anno ha erogato aiuti economici per più di 720.000 euro, donati da privati e attraverso campagne di sensibilizzazione.

    A festeggiare Riccardo Pacifici – oltre alla sua famiglia e per la quale ha avuto parole di particolare ringraziamento “non è sempre stato facile starmi vicino” – il vice presidente della Camera dei Deputati Mara Carfagna, il Capo Polizia prefetto Franco Gabrielli, il Presidente Regione Lazio Nicola Zingaretti, il capo dell’antiterrorismo Lamberto Giannini, l’ex presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, l’ambasciatore israeliano Ofer Sachs, il rabbino capo di Roma Rav Riccardo Di Segni, il presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, Athos De Luca che con Riccardo Pacifici fu tra i primi sostenitori della necessità di istituire il Giorno della Memoria. Impossibilitati ad essere presenti per impegni, ma hanno fatto giungere messaggi augurali, il nuovo presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, il Ministro degli Esteri Moavero Milanese, il Ministro di Giustizia Alfonso Buonafede, gli ex Ministri Gianfranco Fini e Angelino Alfano, i consiglieri della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti e Giovanni Grasso.

    Nei loro brevi interventi di saluto, il rabbino capo e il presidente della Comunità ebraica di Roma hanno espresso un sincero ringraziamento alle diverse Istituzioni “a tutte le Forze dell’Ordine”, oltre ad un grazie a Riccardo per il suo instancabile impegno verso gli altri, per il sostegno e la partecipazione a molte battaglie di civiltà.

    È questo uno degli aspetti sottolineato, al termine della breve cerimonia, dal capo della Polizia Franco Gabrielli. “Ci sono tre parole che possono sintetizzare l’impegno di Riccardo Pacifici: amicizia, comunità e umanità “. “Un’amicizia – ha spiegato il Prefetto – che è nata anche da situazioni complicate ma che, anche per questo, si è fortificata. Una amicizia nel segno dell’effervescenza che caratterizza il carattere di Pacifici, ma anche nel segno di una sua sconfinata generosità e nel valore etico del suo impegno sociale”. “Comunità ed umanità – ha proseguito Gabrielli – sono i segni distintivi della vita ebraica, sono elementi di cui il nostro Paese ha bisogno, per rafforzare il senso di appartenenza, per aiutare chi si trova in situazioni di disagio, per non abbandonare i più fragili”.

    “Caro Riccardo – ha concluso il Prefetto Gabrielli – è un prestigioso riconoscimento che ti meriti e che Presidente della Repubblica Mattarella ha ritenuto corretto attribuirti.

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