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    ONORIFICENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA A SORELLE BUCCI

    Il presidente Sergio Mattarella ha conferito l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana alle sorelle Liliana e Alessandra Bucci, sopravvissute al campo di sterminio di Auschwitz.

    Le sorelle Bucci, ebree italiane di Fiume, avevano 6 e 4 anni quando il 29 marzo 1944 vennero deportate ad Auschwitz insieme a madre, nonna, zia e cuginetto (sergio de Simone che fu barbaramente impiccato). Un viaggio lungo quasi mille chilometri in treno, a bordo del convoglio numero 25T. Arrivarono ad Auschwitz il 4 aprile. “Appena arrivate al campo – ricorda Tati – ci fecero indossare vestiti grandi e sporchi. Poi ci marchiarono con il numero che ancora oggi portiamo sul braccio. E che non abbiamo mai voluto cancellare”. A lei fu tatuato il numero 76484, alla sorella il 76483. La loro salvezza – dovuta anche al fatto che i nazisti pensavano fossero gemelle – è in caso rarissimo: ad Auschwitz, su oltre duecentomila bambini deportati, poco meno di cinquanta sopravvissero. 

    Andra e Tati furono liberate il 27 gennaio 1945, quando le truppe dell’Armata Rossa, nella loro avanzata, aprirono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Con la liberazione di Auschwitz, Andra e Tati, senza documenti, lontane dai loro familiari, vennero portate prima a Praga, poi un anno dopo trasferite in Inghilterra. Nell’Europa che si riprendeva dalla guerra ci vollero quasi due anni prima che potessero essere ricongiunte con i loro genitori. Oggi Andra e Tati vivono tra Padova, gli Stati Uniti, dove abitano le figlie, e Bruxelles, dove vive Tatiana. Ma tanti mesi li passano con i ragazzi di tutta Italia testimoniando. “Abbiamo avuto il coraggio di tornare ad Auschwitz solo nel 2005. E poi ci siamo venute sempre, anche più volte”.

    “Mi congratulo con Andra e Tatiana Bucci per il conferimento dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Ho avuto l’onore di ascoltare la testimonianza di Andra e Tatiana nei viaggi organizzati dalla Regione ad Auschwitz con tanti ragazzi delle scuole del Lazio”. Lo scrive in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “La loro tenacia nel raccontare l’orrore della Shoah deve spingerci a fare sempre di più per mantenere viva la memoria di quello che è stato per evitare che possa riaccadere”.


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