Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Milano: al Memoriale della Shoah si rilegge Primo Levi

    di Nathan Greppi

    Lunedì 24 giugno si è tenuta, al Memoriale della Shoah di Milano, l’evento Primo Levi a voce alta. Maratona di lettura da I Sommersi e I Salvati nel centenario della nascita di Primo Levi, durante il quale diversi ospiti illustri hanno letto brani del libro I sommersi e i salvati dello scrittore torinese. L’evento, che rientrava nella rassegna di eventi La Milanesiana, è stato organizzato da Marco Vigevani e Andrea Kerbaker in occasione del centenario della nascita di Primo Levi.

    Dopo i saluti del presidente del Memoriale Roberto Jarach, la prima a salire sul palco è stata la senatrice Liliana Segre, che ha dato una lettura molto emozionante di un brano tratto dalla prefazione del libro, che ricorda come i nazisti dicevano che nessuno avrebbe creduto alla versione degli ebrei sui campi: “I militi delle SS si divertivano ad ammonire cinicamente i prigionieri: “In qualunque modo questa guerra finisca, la guerra contro di voi l’abbiamo vinta noi; nessuno di voi rimarrà per portare testimonianza, ma se anche qualcuno scampasse, il mondo non gli crederà. Forse ci saranno sospetti, discussioni, ricerche di storici, ma non ci saranno certezze, perché noi distruggeremo le prove insieme con voi. E quando anche qualche prova dovesse rimanere, e qualcuno di voi sopravvivere, la gente dirà che i fatti che voi raccontate sono troppo mostruosi per essere creduti: dirà che sono esagerazioni della propaganda alleata, e crederà a noi, che negheremo tutto, e non a voi. La storia dei lager, saremo noi a dettarla.”

    “Questa versione affiorava in sogno notturno dalla disperazione dei prigionieri, quasi tutti i reduci ricordano di aver fatto un sogno: quello di tornare a casa e raccontare con passione e sollievo le sofferenze passate a una persona cara, e non essere creduti e neppure ascoltati. […] Entrambe le parti, le vittime e gli oppressori, avevano viva la consapevolezza dell’enormità di quello che succedeva nei lager. Fortunatamente le cose non sono andate come le vittime temevano e i nazisti speravano.” Dopo di lei sono saliti sul palco per leggere altri ospiti importanti, ai quali si sono alternate delle esibizioni del violinista Lamberto Cutroni.


    CONDIVIDI SU: