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    “Lavrov ha capovolto la Storia. Il conduttore doveva stigmatizzare” – Intervista a Milena Santerini

    “Dire che Hitler era di origine ebraica e che gli ebrei stessi sono antisemiti è una perversa e inaccettabile e falsificazione della realtà. Questo modo di manipolare la verità è tipico del vero antisemitismo che cerca di capovolgere i fatti”. Questo è quanto afferma Milena Santerini, Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo alla Presidenza del Consiglio, sulle dichiarazioni fatte dal Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov domenica sera su Zona Bianca. Per capire la gravità di tali affermazioni, Shalom ha intervistato la Santerini.

     

    Il mondo ebraico ha immediatamente condannato le dichiarazioni fatte da Lavrov. Qual è la gravità delle affermazioni fatte dal ministro russo?

     

    Quello che ha fatto è oltrepassare un limite, ossia quello di capovolgere la verità storica dando la colpa agli ebrei della loro storia e della loro sorte. La storia in questo caso non viene attutita, minimizzata, distorta, ma viene totalmente capovolta. Quello che è emerso ieri sera è un capovolgimento della storia attraverso una serie di affermazioni false, tra cui il fatto che Hitler fosse ebreo, che non ha nessun fondamento storico, e che sostanzialmente sono gli ebrei stessi ad essere antisemiti.

     

    Qual è il pericolo nel permettere che certe affermazioni vengano trasmesse in tv?

     

    Quelle di ieri sera sono state dichiarazioni apertamente antisemite, e non possono non essere stigmatizzate dai conduttori. Ma probabilmente in questo caso si voleva lasciare un palcoscenico a questa persona, si era già deciso che quella persona avrebbe parlato liberamente.

     

    Quali sono gli effetti di queste dichiarazioni?

     

    Io non entro nella polemica sulla guerra, ma noi abbiamo una legislazione antidiscriminatoria molto chiara, e questa non è un’opinione qualsiasi. Si tratta di un attacco chiarissimo a un gruppo, che è stato preso come bersaglio. Le affermazioni fatte da Lavrov come una forma di incitamento all’odio e non può essere accettato in televisione senza che lo si stigmatizzi o che gli si risponda. 

    Ripetere pubblicamente certe affermazioni è molto grave, perché rafforza il pregiudizio, che, proprio perché è falso, è il più difficile da sradicare.

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