Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Livorno ballottaggio amministrative: gli ebrei non potranno votare

    “Non sarà un mio problema scegliere” il sindaco “al ballottaggio che, anche a Livorno, si terrà il 9 giugno: infatti non potrò votare, alla pari di ogni ebreo osservante che voti in una città chiamata al secondo turno in quanto il giorno destinato a decidere le sorti di varie municipalità coincide con la festività ebraica di Shavuoth (Pentecoste) nella quale, alla pari del Sabato, alcune attività non vengono compiute e in queste, per vari motivi, ricade anche il voto”. Lo evidenzia in una lettera aperta, Gadi Polacco, consigliere della Comunità ebraica di Livorno, il quale ringrazia l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane “per aver preso con attenzione la mia nota e aver interessato il Ministero dell’Interno, per ricercare possibili soluzioni, il quale in sintesi ha fatto rilevare che la scelta delle date delle amministrative discende necessariamente, per via dell’accorpamento delle consultazioni, dalla data scelta, a livello europeo, appunto per le elezioni UE”. Di conseguenza “essendo previsto che due settimane dopo (solo di domenica), si tengano i ballottaggi si arriva al 9 giugno e modifiche nei giorni e negli orari non sarebbero possibili, in quanto richiederebbero atti di legge con lunghi tempi”. Insomma, prosegue Polacco, “il diritto-dovere costituzionale al voto salterà per dei cittadini, con buona pace anche della legge delle Intese tra Stato e Unione delle Comunità Ebraiche che sancisce che si tenga conto delle festività ebraiche”. “Il groviglio normativo andrà studiato e, a difesa di un principio che da ebreo e liberale trovo superiore – conclude -, cercherò di portare avanti legalmente, in sede nazionale ed europea, la questione, grato a quanti volessero interessarsi e pronto, ovviamente, a collaborare qualora fosse, come riterrei opportuno, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ad attivarsi in tal senso. Appare chiaro che in qualche sede, europea (nella quale l’Italia ha comunque voce in capitolo) o italiana, qualcosa non ha funzionato, causando un danno all’essenza di una democrazia occidentale compiuta”. (ANSA)


    CONDIVIDI SU: