Lo scorso ottobre, il Belgio ha espulso dal paese un imam di origini marocchine che, in un video risalente al 2009, chiese un “rogo degli ebrei”. La notizia è stata data dall’emittente belga VRT, per poi essere confermata dal Segretario di Stato per l’asilo e la migrazione, Sammy Mahdi, che ha definito l’uomo “il predicatore più influente in Belgio”.
L’imam si chiama Mohamed Toujgani ed è il capo della Lega degli imam marocchini in Belgio, oltre che officiante fino allo scorso anno presso la moschea Al-Khalil, uno dei più grandi luoghi di culto per i musulmani nel paese. Alla grave dichiarazione sono poi seguite le scuse, che hanno solamente peggiorato la situazione, poiché l’imam le ha definite uno scivolone in occasione del conflitto tra Israele ed Hamas: ulteriore dimostrazione che antisemitismo ed antisionismo sono due facce della stessa medaglia.
Il provvedimento di espulsione, spiega Mahdi, è stato deciso tre mesi fa “sulla base delle informazioni dei servizi di sicurezza” e “a causa di segnali di grave pericolo per la sicurezza nazionale”. Il Times of Israel fa notare anche che la moschea dove l’imam predicava si trovi nel comune di Molenbeek, dove le “autorità belghe hanno rafforzato il controllo sulle attività religiose”, dopo aver riscontrato che gli attacchi terroristici dell’ISIS avvenuti a Bruxelles e Parigi tra il 2015-2016 siano stati portati avanti da alcuni residenti in quel quartiere”.