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    Un lume di pace ad un anno dalla firma: gli Ambasciatori d’Israele e Marocco insieme per accendere la Channukkià

    “Ognuno è una piccola luce e insieme siamo una luce possente. Questo è quello che abbiamo fatto con la firma degli Accordi di Abramo e con i nostri amici del Regno del Marocco”.  Queste le parole dell’Ambasciatore d’Israele Dror Eydar, pronunciate in occasione dell’evento ad un anno dalla sottoscrizione dell’Accordo Tripartito firmato il 10 dicembre 2020 tra Israele, Stati Uniti e Marocco.

     

    Una cooperazione siglata sulla scia degli Accordi di Abramo, firmati prima tra Israele e alcuni paesi arabi, in cui si sanciscono relazioni diplomatiche ed economiche tra Israele e il Regno del Marocco. La festa di Chanukkà è la perfetta occasione per celebrare il primo anniversario di questo accordo, con una cerimonia alla Fondazione Alcide De Gasperi di Roma, insieme all’Ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar e all’Ambasciatore del Marocco in Italia Youssef Balla, alla presenza di ospiti e giornalisti, a cui sono intervenuti anche Lorenzo Malagola, Segretario Generale Fondazione Alcide De Gasperi, Gianfranco Belgrano, Direttore Africa e Affari e Piero Fassino, Presidente Commissione Affari Esteri e Comunitari, Camera dei Deputati.

     

    A moderare l’incontro Mario Sechi, Direttore AGI. “Questo accordo ha permesso la ripresa degli accordi commerciali tra il regno del Marocco e Israele – dice Youssef Balla, Ambasciatore del Marocco in Italia- è fondamentale, perché permette anche agli ebrei di origine marocchina di avere un rapporto e una convivenza con il loro paese. Lo stesso Re Muhammad VI si mobilita continuamente per la preservazione del patrimonio ebraico”.

     

    Con la firma degli Accordi di Abramo e con l’Accordo Tripartito i paesi iniziano a realizzare l’esistenza e la presenza d’Israele in Medio Oriente e a riconoscerlo come stato ebraico, cosa che molti rifiutarono di ammettere in quel maggio 1948: “Gli accordi di Abramo danno una risposta a una domanda che Israele si pone sin dalla nascita dello Stato: “chi mi assicura che la mia sicurezza non è a rischio?” – spiega Piero Fassino- nel momento in cui si apre una cooperazione, non si mette a rischio la sicurezza di un paese che si conosce e con cui si collabora”.

     

    L’avvio dei nuovi rapporti diplomatici e commerciali tra Israele e Marocco, permette anche a molti ebrei marocchini immigrati in Israele di riavvicinarsi alla propria terra d’origine: “Gli ebrei vivono in Marocco da oltre 2000 anni: ne abbiamo prove archeologiche e testimonianze, che disegnano come il Marocco viva come concetto culturale e politico tra molti ebrei israeliani- dice l’Ambasciatore Eydar- Per molti anni Israele e Marocco hanno vissuto nel buio. Poi dei barlumi di luce hanno brillato in Medio Oriente: Isacco e Ismaele, i figli di Abramo tornano a cooperare. Siamo una grande famiglia, più forti di ciò che ci divide.

     

    Spero che continueremo ad approfondire l’amicizia fra di noi”. Al termine della cerimonia i due ambasciatori, insieme agli oratori hanno acceso insieme le candele della Chanukkà, cantando le benedizioni:  un segno di pace e rapporto interculturale, ma soprattutto un augurio per il futuro: “In questo periodo buio accendiamo ogni sera una candela; in questo modo aggiungiamo sempre più luce attraverso le nostre azioni” ha concluso l’Ambasciatore Eydar.

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