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    A Bologna la prima sera di Chanukkà con la lampada di Lele Luzzati

    Nell’ambito della mostra “Luzzati. I colori del tempo”, il Museo Ebraico di Bologna celebra oggi alle 17.00 l’inizio di Chanukkà, la Festa delle Luci, e accoglie nel percorso espositivo una preziosa e suggestiva lampada di Chanukkà in ceramica, realizzata da Emanuele Luzzati e proveniente dal Museo dei Lumi. Presenterò l’opera nella mia veste di direttore del Complesso Museale Ebraico di Casale Monferrato, e racconterò la storia del Museo dei Lumi che, dal 1994, ospita una collezione unica al mondo di Chanukkiot, i candelabri a otto bracci al centro di questa festa. Realizzati appositamente dai più grandi artisti e design Italiani e stranieri e donati alla Fondazione Arte, Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale – ONLUS, sono ormai 250 opere, esposte a rotazione nel museo ricavato davanti al Forno delle Azzime, in vicolo Salomone Olper.  

    “In quest’opera – ha spiegato Emanuele Luzzati nel presentarla quando la realizzò nel 2000 – i rabbini sono dei vasi, o dei vasi che divengono rabbini; conterranno le candele o l’olio, a ricordare che in quanto maestri sono contenitori del sapere e tramandano le tradizioni.” Su un semplice piano di legno trovano posto le nove figure in terracotta e smalti policromi, collocate in ordine sparso e abbigliate seguendo le più tipiche modalità di rappresentazione: ai volti irsuti, con leggere differenze fisionomiche, seguono le lunghe tuniche e i copricapi di colore nero, tipici dell’Europa dell’Est, sui quali sono posizionati i lumi per l’accensione. Dalle spalle pendono i talled, manti da preghiera, bianchi a bande blu. Il ruolo del nono lume è qui simboleggiato dall’unico rabbino collocato in posizione antistante rispetto al gruppo.

    Rav Alberto Sermoneta, Rabbino capo della Comunità ebraica di Bologna,  accenderà il primo lume di Chanukkà.

    In occasione del centenario della nascita del Maestro nell’ambito della Giornata Europea della Cultura Ebraica 2021 è stata allestita la mostra “Luzzati. I colori del tempo”, a cura di Vincenza Maugeri e Caterina Quareni.

    Otto grandi tavole dedicate alle feste ebraiche e ai momenti chiave dell’esistenza umana costituiscono il corpo centrale e più vistoso di questa mostra dedicata a Emanuele Luzzati, scomparso nel gennaio 2007. Intorno a esse ruota una ricca serie di altri lavori che testimoniano l’ampiezza degli interessi e delle tecniche espressive utilizzate dall’artista ebreo genovese.

    Luzzati trova per sé nella qualifica di “illustratore”, alla confluenza tra arte e artigianato, il mezzo migliore per esprimere la ricchezza del suo mondo fantastico, l’immediatezza ed espressività del suo stile personalissimo, che ne hanno fatto uno degli artisti più amati e ammirati del nostro tempo.

    Come si può dare colore al tempo e di che tempo parliamo quando parliamo di Emanuele Luzzati? C’è il tempo della vita e quello della storia, quello della leggenda, della fiaba e del teatro, con le sue pause e le sue accelerazioni, c’è il tempo della musica. E c’è il tempo intimo dell’esistenza personale.

    Uomini, donne e bambini, animali, personaggi fiabeschi, figure leggendarie, dalla fissità della tela e dalla concretezza della ceramica al movimento dell’animazione teatrale e cinematografica, vivono il tempo della loro storia rivestiti dai vividi colori di Luzzati, i colori forti e allegri di un uomo libero nel pensiero e nell’azione, risparmiato nella sua lunga vita dalle tragedie del Novecento.

    Lo stile di Luzzati sottintende una cultura figurativa vastissima: nella stessa immagine possono sovrapporsi e miscelarsi riferimenti “alti” della storia dell’arte e quelli “bassi” popolari e popolareschi, in un impasto nuovo e intelligente. Le sue illustrazioni sono un gioco all’inseguimento, figure leggere o anche più ricche che da una parte rimandano alle storie e alle favole, ma dall’altra hanno il preciso intento di comunicare ed evocare il mondo incantato che l’umanità si porta dentro.

    La mostra presenta anche molte opere originali e inedite, provenienti da collezioni private di Bologna e Roma, e la proiezione di alcuni film di animazione, tra cui Il flauto magico, per il quale l’autore ha ottenuto una delle sue due nomination agli Oscar. Infine la mostra è accompagnata dal volume Emanuele Luzzati. I colori del tempo. Otto scene di vita ebraica, a cura di Vincenza Maugeri e Caterina Quareni, edito da Marietti 1820 (2021).

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