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    Studiosa ebrea rifiuta un premio dall’Istituto storico del Governo polacco

    La
    storica ebrea Eliyana Adler, professore associato dell’Università di storia e
    studi ebraici della Pennsylvania, ha rifiutato un premio di 19mila dollari da
    parte dell’Istituto Pilecki del Governo polacco, sostenendo che reprime il
    lavoro di “storici che si sforzano di mostrare i complessi e tragici aspetti
    del passato bellico della Polonia”. Lo riportano diversi media israeliani.

    Le
    istituzioni governative polacche sono state accusate dagli storici di aver
    nascosto la verità sulle atrocità subìte dagli ebrei durante la Shoah. Nel 2019
    il governo polacco approvò, inoltre, una legge che stabiliva una pena per chiunque
    accusasse la Polonia di complicità con i crimini della Germania nazista. Un
    tribunale di Varsavia, in un recente processo, ha giudicato colpevoli di
    diffamazione gli storici Jan Grabowski e Barbara Engelking, per aver portato
    alla luce nel loro libro un crimine che un sindaco polacco aveva compiuto durante
    la Shoah.

    “La
    guerra e l’occupazione spingono gli esseri umani e le società ai loro
    limiti. La situazione durante la Seconda guerra mondiale fu orribile per
    tutti i polacchi, anche se non in egual misura. Alcuni polacchi non ebrei,
    come descritto sul sito dell’Istituto, hanno perso la vita proteggendo i loro
    compatrioti ebrei.  Altri, come sappiamo dallo studio dei professori Jan
    T. Gross, Jan Grabowski e Barbara Engelking, hanno tratto profitto in vari modi
    dall’omicidio dei loro vicini”, ha scritto Adler in una lettera all’Istituto
    Pilecki.

    “In
    tutta Europa, diversi paesi hanno lentamente iniziato a fare i conti con la
    Shoah e le sue difficili eredità. – ha spiegato Adler nella lettera – I nazisti
    non hanno raggiunto i loro obiettivi da soli. Piuttosto facevano affidamento su
    un ampio sostegno locale in ogni paese che occupavano, nonché sulla
    collaborazione dell’Asse e persino degli stati neutrali. Riconoscere e
    ricercare questo passato intricato fa parte dell’andare avanti. Dopo il 1989,
    sembrava che la Polonia fosse su questa strada. In effetti, la qualità,
    l’ampiezza e la profondità delle ricerche provenienti dagli studiosi polacchi
    della Shoah continuano a essere incredibili. Tuttavia, negli ultimi anni il Governo,
    con il sostegno dell’Istituto Pilecki, si è mosso per limitare questa ricerca
    cruciale attraverso la minaccia e la realtà dell’azione legale”. 

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