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    Il Civico Giusto: una targa per ricordare i Giusti

    Il “Civico giusto” è il progetto promosso da Roma BPA, presieduta da Paolo Masini, e dalla Rete di scuole ‘Memorie. Una città, mille storie’ per onorare la memoria dei non indifferenti che diedero rifugio ad ebrei, partigiani e perseguitati politici che scappavano dalle persecuzioni nazifasciste durante la guerra.

     

    La scorsa domenica, a Roma, è stato dedicato un altro “Civico giusto” in Via Siacci numero 12, indirizzo delle famiglie Laj e Giordano, che nascosero i coniugi Soria, di religione ebraica, fino alla liberazione di Roma nel giugno del ’44.

     

    In onore di questa storia, è stata affissa una mattonella artistica in bronzo, realizzata da Dante Mortet, da “dei ragazzi di 14 anni, i più piccoli delle generazioni – spiega Masini – Il civico simboleggia la speranza, accende i riflettori su chi ha rischiato la propria vita per salvare quella degli altri”.

     

    Sulla via che testimonia questa storia di salvezza, è presente anche una pietra d’inciampo in ricordo di Giorgio Conti, martire delle Fosse Ardeatine. Destini diametralmente opposti sulla stessa linea della strada di casa. “Crediamo che inciampare nel bene sia necessario per rileggere la storia con altri occhi e guardare al futuro con valori diversi”.

     

    Il QR code inciso nella targa di Via Siacci 12 riconduce ad un docu-video che racconta la storia del civico grazie alle immagini fornite dalla famiglia Laj e dall’Istituto Luce, accompagnate dalla voce narrante dell’attore Roberto Ciufoli.

     

    Il minidoc è stato realizzato dagli ex studenti dell’indirizzo audiovisivo e multimediale dell’Istituto Superiore “Bramante” di Roma, coadiuvati dal regista Paolo Bianchini, dalla Casa di produzione Alveare Cinema, sotto la regia di Caterina Peta.

     

    Ogni ‘Civico Giusto’ racconta una storia speciale, l’intreccio di vite diverse in cui “il comune denominatore rimane l’immenso cuore di quanti, a Roma, in Italia e in tutta l’Europa occupata, tesero la mano verso i perseguitati”.

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