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    Turchia: sequestrati libri ebraici di 1.000 anni in oro

    La scorsa settimana sono stati sequestrati dalla polizia nella città di Mardin, nel sud-est della Turchia, alcuni manoscritti in pergamena goffrata d’oro. I volumi, scritti in ebraico, si ritiene abbiano circa 1.000 anni e risultano importati illegalmente. Lo riporta JPost.

     

    I video e le immagini dei libri, condivisi dal dipartimento di polizia provinciale di Mardin, mostravano disegni di animali come un gufo, un cervo, uno scorpione e un toro circondati da scritte in ebraico. Tuttavia, non è chiaro se i libri fossero scritti in ebraico o in un’altra lingua che faceva uso di caratteri ebraici. La polizia ha confermato di aver identificato quattro libri e un rotolo come Torah (la Bibbia).

     

    I libri, e la custodia in cui era contenuto il rotolo, erano tutti adornati da una la stella di David e uno dei volumi mostrava inoltre Menorah sulla copertina.

     

    Un sospettato del furto è stato già arrestato.

     

    L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito martedì di esser stato avvisato da alcune fonti del fatto che i manoscritti sequestrati dalle autorità turche erano stati precedentemente trafugati dalla Legione al-Rahman, un gruppo ribelle siriano, nel quartiere Jobar di Damasco. Successivamente i manoscritti sono stati contrabbandati in Turchia.

     

    Secondo quanto riferito dalla polizia locale, i residenti a Jobar avevano chiesto alla Legione al-Rahman di restituire i manoscritti, così come altri manoscritti che la milizia avrebbe presumibilmente rubato dal quartiere.

     

    Secondo il rapporto però, la milizia nega ogni coinvolgimento nel furto, assicurando le autorità di non essere in possesso di nessuno dei manoscritti.

     

    Secondo Diarna, un database digitale sul patrimonio ebraico in Nord Africa e Medio Oriente, la sinagoga Eliyahu Hanavi è stata bombardata e saccheggiata durante la guerra civile siriana. Tradizionalmente si crede che il sito sia il luogo in cui il profeta Elia si nascose dal re israelita Achab, dopo aver dichiarato la siccità. Si ritiene inoltre che il sito sia anche il luogo in cui fu unto il successore di Elia: Eliseo.

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