Il 93enne Jean-Marie Le Pen, fondatore del principale partito di estrema destra francese, viene processato nuovamente con l’accusa di incitamento all’odio razziale, questa volta per i suoi commenti rivolti ad un cantante pop ebreo. Lo riporta France 24.
Le Pen ha già una serie di condanne per incitamento all’odio: sua figlia Marine Le Pen lo ha espulso dalla leadership del Fronte Nazionale nel 2015, “nel tentativo di raggiungere la rispettabilità tradizionale” come specifica France 24.
L’ultimo processo è per un video del 2014 sul sito web del partito in cui Le Pen senjor si scagliava contro artisti che denunciavano le sue posizioni estremiste, tra cui Madonna e la star del tennis e cantante francese Yannick Noah. Le Pen ha poi fatto, nei confronti del cantante francese Patrick Bruel, affermazioni con riferimenti alle sue origini ebraiche, con un macabro gioco di parole ha evocato la Shoah, rispondendo ad una domanda ha infatti scritto: “Non sono sorpreso. Ascolta, la prossima volta faremo un intero lotto da forno!”.
Le Pen, che ha poi affermato che i commenti non avevano connotazioni antisemite (“tranne che per i miei nemici politici o imbecilli” così ha detto), non ha intenzione di comparire di persona al processo di Parigi, dove è accusato di incitamento all’odio antisemita.