Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Ed Asner e il sogno americano

    La prima volta che vidi Edward “Ed” Asner consapevolmente in tv è stato sul finire degli anni ’70. Interpretava il suo ruolo di vita ossia Lou Grant, l’adorabile anche se burbero capo giornalista della Cbs di Mary Tyler Moore,  nella serie “The Mary Tyler Moore Show”. Ed è stato colpo di fulmine. Ed Asner ha ripreso il suo personaggio in uno spin off tutto dedicato a lui come “Lou Grant”. E da allora si sono definite le sue caratteristiche: umanità, umorismo ed impegno. 

     

    Ed Asner era di origini ebraiche e proveniva da quel ceppo Ashkenazi della Russia. Ceppo che ha offerto nel mondo un enorme contributo culturale sia nell’arte che nelle scienze. Edward è nato in Kansas, la città del mago di Oz e questo pare abbia influenzato le se scelte. Il sogno Americano, democratico ed onesto, è diventato il suo di “sogno” e lo ha portato fino ai palcoscenici di off Broadway in cui ha interpretato “L’opera da tre soldi” di Brecht. Il successo (teatrale) arrivo nel 1960 con “Face of a Hero”, a Broadway stavolta, accanto a Jack Lemmon. 

     

    Ma la televisione è stata la sua passione o anche fortuna. Con i suoi 5 Golden Globes e i suoi 7 Emmy Awards per le serie “The Mary Tyler Moore Show”, “Lou Grant”, “Il ricco e il povero” e “Radici”, in cui interpretava uno schiavista nonostante le sue ferree convinzioni politiche, lo decretarono uno degli attori più amati della tv americana. 

     

    Anche se Asner ha interpretato molti personaggi drammatici come ha dimostrato in quello di Lou Grant la sua comicità trattenuta, molto ebraica, un “slow burning” fatto di facce imbizzarrite, movimenti sincopati e battute salaci (“Odio lo sperma!”) lo avvicinavano a quella di un Zero Mostel oppure di un Walter Matthau Quando prese il via la serie autonoma “Lou Grant” la sua comicità drammatica divenne satira pungente contro tutti e tutto compreso lo stesso governo degli Stati Uniti. In fondo “l’umorismo ebraico è stato una risposta all’antisemitismo e alla persecuzione” (Ruth Wisse). Infatti la serie fu chiusa nel 1982 rendendo Asner, quello che, forse, è sempre stato: un caratterista di lusso. 

     

    Ma la sua carriera fu anche più complessa: il leggendario “Hawaii Five-0” lo ha visto nei suoi ranghi per tutte le tre sue edizioni, il poliziesco “Sulle strade della California” accanto a Karl Malden e un giovanissimo Michael Douglas, “Gunsmoke”, “X-files” e persino “Law and Order” fino alla serie tutta italiana ”Papa Giovanni – Ioannes XXIII” firmata Giorgio Capitani in cui interpretava il personaggio principale da anziano. 

     

    Al cinema invece importante la sua partecipazione nel western di Howard Hawks “El Dorado” del 1966 e in “JFK” di Oliver Stone. Infine nel 2009 ha prestato la voce al protagonista del film d’animazione “Up” nella parte dello scorbutico ma in fondo amabile vecchietto Carl Fredricksen. 

     

    Come star della tv ha anche la stella nella Walk of Fame a 6363 Hollywood Blv, Los Angeles. All’inizio degli anni 80 è stato presidente della Screen Actors Guild, il sindacato degli attori, grazie al suo carisma e al suo attivismo politico: guidò uno sciopero nel 1980 boicottando gli Emmy per ottenere stipendi più alti per gli attori in considerazione del passaggio delle serie sulle tv a pagamento. 

     

    Edward Asner è scomparso a 91 anni.

    CONDIVIDI SU: