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    Tornano alla luce i resti della grande sinagoga di Vilnus distrutta dai nazisti

    Un recente scavo congiunto, ad opera di un team israelo-lituano, all’interno rovine del secolare centro della comunità ebraica di Vilna, ha portato alla luce un complesso sinagogale, e una Yad (indice) d’argento, impiegato per la lettura della Torah.  Israel Antiquities ha reso nota la recente scoperta giovedì.

    La Grande Sinagoga, distrutta dai nazisti e dai sovietici, fu costruita nel XVII secolo in stile rinascimentale-barocco, e faceva parte di un più ampio complesso di istituzioni ebraiche che comprendeva originariamente 12 sinagoghe ed alcuni Mikveh (bagni rituali), un edificio del consiglio comunitario, bancarelle di carne kosher, una famosa biblioteca intitolata al talmudista lituano Mattityahu Strashun, il seminario di Gaon di Vilna e altro ancora.

     

    La sinagoga di Vilna fu saccheggiata e bruciata dai nazisti durante la Shoah, successivamente nel 1956-1957, ciò che restava dell’edificio venne raso al suolo dalle autorità sovietiche. All’epoca la Lituania era una repubblica dell’Unione Sovietica, e all’interno del sito si decise di costruire una scuola. Dal centro comunale ebraico circostante, noto come Shulhoyf, non rimase nulla e venne cancellato dopo circa 300 anni di operato.

    La squadra, diretta dall’archeologo dell’Israel Antiquities Authority, il dott. Jon Seligman, ha ora concluso la sua sesta stagione annuale di scavi nel sito archeologico, iniziata con test radar utilizzato per penetrare negli scavi della città di Vilna. La città, nota per il suo famoso saggio, il Gaon di Vilna, era un importante centro della vita ebraica prima della Shoah.

    Qualche anno fa, Seligman visitò il sito per ragioni personali, come parte di un viaggio alla ricerca delle sue radici ebraiche, e decise di intraprendere gli scavi proprio in quel luogo. “Quando siamo arrivati ​​a scavare l’Aron Akodesh (arca della Torah) e la bimah (pulpito), da cui generazioni di ebrei hanno letto il rotolo della Torah per 300 anni consecutivi, è sembrato subito tristemente chiaro, che il nucleo della sinagoga era stato gravemente danneggiato dalla distruzione sovietica” ha spiegato Seligman. Due scale, che sono chiaramente visibili nelle vecchie foto della sinagoga, erano originariamente state distrutte ma il team di archeologi è stato in grado di rinvenire prove della loro precedente presenza. Di fronte all’arca, è stato rinvenuto un pavimento decorativo raffigurante raggi di sole. Nel corso degli scavi della Bimah (pulpito), il team ha anche recuperato uno dei quattro enormi pilastri che sostenevano il tetto della sinagoga. “Inoltre, è stato completato lo scavo della Bimah, compresa l’intera facciata, e i resti completi di uno dei quattro enormi pilastri che sostenevano il tetto della Grande Sinagoga”, hanno precisato gli archeologi.

     

    Ma le scoperte all’interno dell’area sono continuate, portando alla luce giovedì mattina, anche un altro tesoro.  “Proprio stamattina, mentre setacciavamo il terreno davanti all’Aron Akodesh (armadio sacro), abbiamo trovato uno Yad d’argento. Lo Yad è un indice utilizzato per leggere dal rotolo della Torah”, ha detto l’IAA nella sua dichiarazione, riferendosi a un ornamento a forma di mano usato per indicare la parte del testo biblico da leggere.

     

    Lo scavo è una joint venture tra la Israel Antiquities Authority, il Kultūros paveldo Išsaugojimo pajėgos, la Good Will Foundation e la comunità ebraica della Lituania. Il team di ricercatori comprende lituani, israeliani e nordamericani.

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