Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Sulle tracce della storia ebraica di Manhattan

    Amy Shreeve studentessa ventenne del Texas ha sviluppato l’account Twitter “This Used to Be a Synagogue”. 

    Circa una volta al giorno l’account fornisce una fotografia raffigurante una strada anonima a Manhattan, con un tweet che indica l’indirizzo e il nome della sinagoga, o dell’edificio ebraico, che c’era nella medesima posizione molto anni prima. Lo riporta Il Jewish Telegraphic Agency.

     

    Così passo dopo passo Amy, sta letteralmente “mappando” Manhattan.  Quel salone di bellezza al 90 di Clinton street?Quella era “Linath Hazedeck Anshei Sadlikoff”. Quel negozio di alimentari sulla 104esima strada? Era un centro di studi chiamato “Mac’zikei Torath Kodesh”

     

    Shreeve ha spiegato alla stampa di aver iniziato l’account come un progetto accademico chiamato “geografia commemorativa” che poneva la sua attenzione sullo studio della memoria. Grazie al suo percorso accademico in storia, aveva avuto accesso a un database pubblico dell’Ackman & Ziff Family Genealogy Institute presso il Center for Jewish History di Manhattan. Il database elencava oltre 1.000 nomi e indirizzi di sinagoghe di Manhattan passate e presenti e di organizzazioni ebraiche. 

     

    Ha inoltre spiegato:“ ero originariamente curiosa di mappare i luoghi da cui provenivano le persone, ed ero davvero interessata  alla geografia dell’Europa orientale, specialmente nel vedere come le persone vivevano una volta a New York ,anche in base alla loro provenienza originaria”.

     

    Il suo professore universitario, Itzik Gottesman, ex redattore dello Yiddish Forward, figura di spicco nei circoli yiddish di New York, l’ha definita una “ una studentessa molto brillante”

     

    Shreeve, rimase infatti affascinata da un articolo letto molti anni prima, in cui Gottesman descriveva come le sinagoghe di Brooklyn fossero diventate nel corso degli anni chiese o scuole. 

     

    L’idea è semplicemente geniale. Ogni indirizzo può condurre presso luoghi con un trascorso affascinante, scoprendo lungo la strada, strati su strati della storia ebraica di New York. E non si tratta solo di luoghi completamente sostituti da altri, ogni tanto si scorgono segni delle sinagoghe originali.  Ad esempio, nel centro dell’East Village, si possono ancora vedere le alte finestre di una sinagoga, con accanto  il motivo della stella di David.

     Non solo, tra la 58esima e la 60esima di Rivington Street, si possono scorgere placche che rappresentano i Dieci Comandamenti con accanto due leoni ruggenti di Giuda. L’edificio un tempo era la Congregazione di Warschuer (Varsavia), che a sua volta aveva soppiantato la congregazione di Jassy, Romania.  

    La congregazione originale aveva assunto un giovane architetto per progettare l’attuale edificio nel 1903. Quell’architetto, Emery Roth, avrebbe continuato a costruire vari monumenti di New York, tra cui il Ritz Hotel Tower. 

     

    Il quartiere cambiò moltissimo, e nel 1973 l’edificio fu abbandonato. È stato successivamente acquistato da un artista nel 1979 e apparentemente funziona ancora come studio artistico. Questi sono solo alcuni esempi di come questo progetto riesca a condurre I followers per le strade di Manhattan, cercando di ricostruire il passato degli ebrei americani e la loro provenienza.

     

     “Guardare una mappa non è come camminare per le strade e vedere realmente; Quello che attualmente è un cinema o un parcheggio, un tempo ospitava una sinagoga o altre organizzazioni ebraiche. Voglio che le persone riflettano sul luogo in cui vivono e traggano insegnamento dalle storie di immigrati arrivati in America molti anni fa” ha concluso Amy Shreeve.

    CONDIVIDI SU: