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    Cinque francobolli ricordano i portoghesi che salvarono gli ebrei dalla Shoah

    Il Portogallo ricorda cinque connazionali, che durante la Seconda guerra mondiale aiutarono gli ebrei a salvarsi dalla Shoah. Aristides de Sousa Mendes, Carlos Sampaio Garrido, Alberto Teixeira Branquinho, padre Joaquim Carreira e José Brito Mendes vengono celebrati attraverso una speciale serie filatelica in memoria della Shoah, emessa il 17 giugno scorso.

    Aristides de Sousa Mendes, console generale del Portogallo a Bordeaux, disubbidì agli ordini del dittatore António de Oliveira Salazar e del Ministero degli Esteri, concedendo i visti di transito agli ebrei, che cercavano di fuggire dalla Francia occupata dai nazisti. 

    Padre Joaquim Carreira, rettore del Pontificio collegio portoghese a Roma, offrì rifugio a clandestini ebrei ricercati dai tedeschi. 

    Carlos Sampaio Garrido, ambasciatore in Ungheria, nascose nella legazione alcuni ebrei, che però furono imprigionati. Il diplomatico, comunque, lottò per la loro libertà, anche dopo essere stato sostituito da Alberto Teixeira Branquinho, che continuò la sua opera di aiuto.

    José Brito Mendes, emigrante che viveva in Francia e che, insieme alla moglie Marie-Louise, salvò Cécile, figlia di una coppia di ebrei loro vicini, mettendo a repentaglio le proprie vite.

    La serie si completa con un foglietto, che rappresenta le foto di una rifugiata con i giornali, della cassetta della posta e di giovani accolti nel Paese Iberico. Al centro la scritta “Non dimenticare”.

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