Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    La Lavazza al calciatore pro-pal dell’Arsenal: “Vogliamo colloqui immediati, no all’antisemitismo”

    Se l’ignoranza fosse misurabile, oggi equivarrebbe a 77 chilogrammi: il peso di Mohamed Elneny, giocatore egiziano dell’Arsenal. In un conflitto che va avanti da decenni tra Israeliani e Palestinesi, anche lui ha voluto fare la sua parte, su Twitter, scrivendo ciò che molti altri colleghi si limitano solamente a pensare: “Il mio cuore e la mia anima e il mio sostegno per la tua Palestina”. La pochezza del messaggio non bastava, perché in allegato c’erano anche tre foto, una delle quali ritrae Israele popolata solamente da musulmani. Senza ebrei, quindi. 

    L’obiettivo di Hamas, ripreso da un calciatore egiziano, che ha giocato in Svizzera ed ora  vive a Londra. Ha girato il mondo in passato e lo sguardo oggi: l’evidenza non basta a chi non vuol vederla. Ci ha pensato il Gruppo Lavazza, sponsor ufficiale dell’Arsenal, a ricordare al calciatore che Israele è proprio lì. Non è stata cancellata, nonostante sembrasse così dalla foto pubblicata pochi giorni fa dall’egiziano.

    Sollecitato da Tal Ofer, membro del Consiglio dei Deputati degli ebrei britannici, il Gruppo Lavazza ha risposto con un comunicato, ripreso dalle maggiori testate inglesi: “Contatteremo immediatamente l’Arsenal per sottolineare che siamo preoccupati nel vedere il club associato a questo messaggio”, si legge nella dichiarazione. “Il contenuto di questo post non è in linea con i nostri valori aziendali. Il Gruppo Lavazza è pienamente impegnato contro il razzismo e l’antisemitismo”. Un caffè amaro da digerire per Mohamed Elneny, se ne farà una ragione.

    CONDIVIDI SU: