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    “Con questa un giorno potrai sentirti bella”. Una quindicenne dona i capelli alle pazienti oncologiche

    La scelta di tagliarsi i capelli può sembrare banale, soprattutto per un’adolescente: un cambio di look, voglia di sentirsi più grande, cambiare la forma del viso, seguire la moda del momento…  chi potrebbe invece pensare che un semplice gesto come tagliarsi i capelli, possa essere un modo per far del bene ad una persona che nemmeno si conosce.

     

    È quello che ha fatto Ariela Spizzichino, una giovane ragazza della Comunità Ebraica di Roma.  Quasi 16 anni, studentessa al Liceo Scientifico Renzo Levi, attiva nel movimento giovanile Benè Akiva, Ariela ha recentemente deciso di tagliare i suoi lunghi capelli e donarli ad un’associazione che si occupa di realizzare parrucche, per persone che soffrono di malattie oncologiche e pertanto soggette alla perdita dei capelli. 

    Un gesto insolito per una ragazza della sua età, ma ricco di significato, a dimostrare che per alcuni giovani non esistono solo i social e la voglia di divertirsi, ma che riescono a dimostrare anche solidarietà e sensibilità verso chi è meno fortunato.

     

    “La scelta di donare i capelli non mi è stata data da altri o vedendo qualche film. Semplicemente un giorno, mentre li stavo asciugando, ho notato che erano davvero lunghi, ho pensato di donarli, anche perchè a me sarebbero ricresciuti e abbastanza in fretta, perciò ho deciso di darli a chi invece ne ha bisogno”, racconta Ariela in un’intervista a Shalom.

    “Ho iniziato a cercare informazioni insieme a mia madre e nel frattempo li ho lasciati crescere, perché c’è sempre un numero minimo di centimetri richiesti; inizialmente avevo trovato un’associazione che mi aveva chiesto 18 cm di capelli, ma se avessi tagliato subito, avrei avuto i capelli troppo corti, perciò ho deciso di aspettare e lasciarli crescere ancora un po’.  Nel frattempo però la campagna di quell’associazione si è arrestata per via del Covid e ne ho trovata un’altra che mi ha chiesto 29 cm di capelli.

    Nonostante fossero un bel po’ di centimetri ho deciso di farlo comunque, perché avevo aspettato molto per farli crescere.

    Ovviamente prima di tagliarli mi sono informata bene, per assicurarmi che arrivassero a persone con malattie oncologiche, anche perché era quello lo scopo.

    Alla fine sono andata dal parrucchiere che ha tagliato questa lunga treccia, che poi ho spedito via raccomandata. Ho anche ricevuto una mail di risposta in cui mi di diceva che la mia treccia era arrivata a destinazione”.

     

    L’iniziativa di Ariela è una dimostrazione della maturità e sensibilità di cui sono capaci i ragazzi, spesso sottovalutati dagli adulti, che li vedono solo attaccati alle mode, alle storie e ai reel su Instagram, quando già a questa età dimostrano maturità e altruismo, in maniera disinteressata:

    “Nel pacco a fianco alla treccia ho messo una lettera indirizzata alla persona che riceverà la parrucca realizzata con i miei capelli, in cui ho scritto: “Spero che un giorno potrai alzarti, guardarti allo specchio e sentirti bella come questi capelli hanno fatto sentire bella me”. Spero davvero che questo mio gesto faccia sentire bene una ragazza o una donna”.

     

    Un gesto dettato dal cuore e da un semplice pensiero “tanto a me ricrescono”, frutto di una lunga e accurata ricerca: “Ho fatto molte ricerche online e telefonato di persona alle diverse associazioni”, racconta ancora Ariela, “anche perché molte non accettano capelli decolorati o rovinati, ma questo non era il mio caso. Alla fine ho donato 30 cm di capelli: li ho fatti crescere tanto; di solito li taglio d’inverno perché ricrescano durante l’anno. Questa volta ho aspettato, in modo da poter tagliare di più, senza avere i capelli troppo corti.

    Mi sento molto vicina alla persona che riceverà i miei capelli: nel biglietto che ho mandato, ho scritto anche la mia email, sperando di poter avere un contatto con questa persona.

    La vedo come una cosa molto intima: non tutti capiscono l’importanza dei capelli per una donna. Danno per scontato che ricrescano, invece i capelli rappresentano qualcosa di intimo, che ti fa sentire bella, perciò averli donati mi ha fatta sentire vicina ad altre persone, sperando davvero di riuscire a rendere felice qualcuna e riuscire a farla sentire belle ed esprimerle vicinanza”.

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