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    Parigi, Roma e Tel Aviv insieme per Sarah Halimi

    Migliaia di persone a manifestare nelle piazze di Parigi, Roma, Tel Aviv, Londra, New York, Miami, Los Angeles. Tutti sono stati animati dalla stessa indignazione: la sentenza della Corte di Cassazione francese che ha assolto l’assassino antisemita Traore che nel 2017 a Parigi uccise la 65enne ebrea Sarah Halimi, prima presa a pugni e ricoperta di insulti antisemiti, poi buttata giù brutalmente dalla finestra. La motivazione della sentenza è stata il fatto che l’omicida fosse drogato di marijuana al tal punto da non essere penalmente responsabile delle sue azioni. Dopo le dure reazioni delle organizzazioni ebraiche mondiali, delle comunità, della società civile e del presidente Macron, che ha proposto di cambiare la legge, oggi è arrivato il momento di scendere in piazza per manifestare contro questa decisione e per lanciare un monito contro questo continuo riemergere dell’antisemitismo.

    La Comunità Ebraica di Roma ha aderito all’iniziativa: oltre un centinaio di persone si sono ritrovate nei pressi dell’Ambasciata di Francia, tra Piazza Farnese e Campo de’ fiori, per far sentire la propria indignazione per un omicidio dettato dall’odio. Adesivi attaccati a giacche e magliette, cartelloni e semplici fogli artigianali segnalavano a romani e turisti il motivo della protesta. Il volto di Sarah Halimi campeggiava come icona dominante, accompagnato da slogan e scritte che evocavano il messaggio: “#justiceforsarah”, “tolleranza zero per l’antisemitismo”, “Harcelée – Assassinée – Défenestrée”, “Sans Justice pas de République”. Presenti i rappresentanti delle istituzioni comunitarie e di numerose associazioni ebraiche, ma anche tante persone, ebree e non, giunte per affermare la propria solidarietà, lo sdegno per questa sentenza e il proprio impegno contro l’antisemitismo.

    Il pensiero della Presidente della Comunità Ruth Dureghello è andato anche ad altre vittime di violenze simili, da Ilan Halimi a Mireille Knoll, fino alla poliziotta francese accoltellata al grido Allah Akbar proprio un paio di giorni fa: una serie di delitti, spesso antisemiti, di fronte ai quali non si può tacere. “Quanto è successo è sintomo di un malessere sempre più diffuso che se non controllato rischia di degenerare – ha sottolineato il Rabbino Capo Riccardo Di Segni – Non è un caso che questa manifestazione si svolga in una giornata come il 25 aprile e in un luogo altrettanto simbolico, visto che qua non solo siamo a pochi metri dall’Ambasciata di Francia, ma proprio a Piazza Farnese si trovava un commando fascista da cui partivano i rastrellamenti degli ebrei, mentre Campo de’ fiori è la piazza dove, oltre a Giordano Bruno, sono stati dati alle fiamme i libri del Talmud”.

    Presenti anche la coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Milena Santerini, il giornalista Giuliano Ferrara, il deputato Andrea Orsini, il senatore Lucio Malan. “Non dovrebbero preoccuparsi solo gli ebrei di una vicenda come questa – ha dichiarato il sen. Malan – Questi episodi sono pericolosi per l’intera società. La libertà che oggi celebriamo con il 25 aprile non è un valore conquistato una volta per sempre, ma va costruita ogni giorno”.

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