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    Siria avrebbe restituito resti mitica spia Eli Cohen

    La Siria avrebbe acconsentito a restituire ad
    Israele, con la mediazione della Russia, i resti di Eli Cohen, mitica spia del
    Mossad che nei primi anni ’60 riuscì ad infiltrare le alte gerarchie militari
    di Damasco prima di essere scoperto, condannato a morte e impiccato nel 1965.
    Lo ha scritto ieri il Jerusalem Post citando “fonti siriane non confermate”.
    Secondo tali fonti, le spoglie sarebbero in possesso di una delegazione di
    Mosca che nelle ultime ore ha lasciato la Siria. Se confermata, la notizia
    sarebbe un ulteriore segnale del ruolo che la Russia sta giocando come
    mediatore tra Israele e la Siria, grazie alle buone relazioni che intrattiene
    con entrambi i Paesi. Recentemente Mosca aveva ottenuto che Damasco la
    restituzione a Israele dei resti di un soldato ucciso in Libano durante
    l’invasione del 1982 che era stato sepolto in Siria.

    Per Israele Eli Cohen è un eroe
    della patria e nel suo ruolo di agente segreto riuscì a scalare tutte le
    gerarchie del potere siriano, fino a raggiungere all’invidiabile posizione di numero
    tre del regime siriano. Questo gli dette la possibilità – fino a quando non fu
    scoperto, torturato e impiccato – di venire a conoscenza di importante
    materiale top secret che regolarmente inviò al Mossad via radio. Il documento
    più importante, tra quelli acquisiti e trasmessi ai suoi superiori da Cohen, fu
    la mappa delle fortificazioni militari siriane nel Golan. Per questa ragione
    Israele ha sempre considerato recupero del suo corpo come una delle priorità
    nazionali. Al tempo stesso il luogo della sua sepoltura è sempre stato uno dei
    massimi segreti di Stato in Siria, e lo stesso presidente Bashar al-Assad
    avrebbe contribuito al ritrovamento e all’esumazione perché fosse restituito
    agli israeliani.

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