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    Per colpa di un fulmine stava per scoppiare guerra tra Israele e Gaza

    Nel clima di tensione fra Israele e
    la Striscia di Gaza si è rischiata una guerra a causa di un fulmine. A quanto
    rivela Yedioth Aharonot, il gabinetto di sicurezza israeliano avrebbe ormai
    accettato la versione dei fatti secondo la quale a far partire due missili
    mercoledì scorso verso Beersheba è stato un fulmine che ha colpito il sistema
    di lancio palestinese di Hamas. “Non sarebbe giusto scatenare una guerra a
    causa del meteo”, commenta sul giornale un anonimo ministro. La titolare
    della Giustizia Ayelet Shaked ha poi detto alla radio che, pur non potendo
    confermare la causa meteorologica, “basandoci su quello che sappiamo,
    Hamas non voleva sparare i due missili”. I due missili sono stati lanciati
    alle 3.30 del mattino di mercoledì scorso: uno di loro ha semidistrutto una
    casa di Beersheba, dove una giovane mamma, Miri Tamano, si è salvata per un
    soffio assieme ai tre figli piccoli grazie alla prontezza con la quale è
    riuscita a scappare. L’esercito israeliano ha risposto con raid aerei contro 20
    obiettivi di Hamas nella striscia. Hamas aveva negato subito ogni
    responsabilità, affermando che chiunque l’avesse fatto era un
    “irresponsabile” che voleva mettere a rischio i negoziati per una
    tregua portati avanti dall’Egitto. Nelle ore successive la teoria del fulmine
    ha cominciato a farsi strada sui media palestinesi, anche grazie ad un video
    che mostrava il lampo immediatamente prima la partenza dei due missili. I dati
    del sistema israeliano che monitora i fulmini, l’Israel Total Lightning
    Network, confermano che quella notte cinque fulmini si sono abbattuti sulla
    Striscia fra le 3.10 e le 3.20, di cui uno ha toccato terra. I due missili, che
    erano già puntati verso obiettivi le città israeliane, sarebbero partiti
    accidentalmente per un corto circuito provocato dal fulmine. Secondo esperti
    israeliani, un simile evento è possibile anche con la caduta di un fulmine a
    decine di metri di distanza, specie in assenza di sistemi di sicurezza. (Cif/AdnKronos)  

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