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    WEBINAR: ISRAELE E IL FUTURO DEL MEDIO ORIENTE

    Mercoledì sera si è tenuto un webinar organizzato dall’Associazione Svizzera Israele (sezione Ticino) dal titolo “Israele e il futuro del Medio Oriente”.  Ospiti d’onore della serata, l’attuale Ministro della Difesa e Vicepremier dello Stato d’Israele Benjamin Gantz e la Ministro per gli Affari della Diaspora Omer Yankelevitch, la prima donna haredi ad essere entrata nel governo di Israele. L’evento online dell’associazione è stato moderato Carmel Luzzatti, uno dei principali giornalisti israeliani, inviato per la sezione esteri del canale Channel 2.

    Tre direttori: Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, Christian Dorer, Editor in Chief del gruppo editoriale Blick, e Andrea Colandrea, responsabile dei servizi sociali del Corriere del Ticino, hanno avuto la possibilità di poter fare delle domande al Ministro Gantz, nella prima intervista online al di fuori dei confini di Israele da quando è al governo.

    Prima di iniziare la serie di domande, i due ministri hanno introdotto quelli che sono le maggiori sfide dei loro dicasteri.

    “Si sta chiudendo un decennio segnato dall’instabilità nel Medio Oriente” ha esordito così l’ex Capo di Stato Maggiore israeliano, spiegando quali sono le questioni alle quali bisogna fare più attenzione, dall’estremismo islamico a quelli che sono gli stati che preoccupano per la sicurezza dello stato ebraico, su tutti l’Iran. “Dobbiamo andare avanti dopo gli Accordi di Abramo” ha sottolineato Gantz, il quale si è detto “felice del ritorno alla cooperazione con l’Autorità Palestinese” considerate le tensioni degli ultimi mesi.

    La Ministra Yankelevitch ha invece ringraziato per il supporto che le comunità ebraiche sparse per la Diaspora, che hanno fatto sì che “lo Stato d’Israele potesse diventare grande”, proseguendo nei suoi saluti, si è soffermata sul fatto che “ora tocca ad Israele ricambiare, per garantire la sicurezza, la vita e l’identità ebraica nel mondo”.

    Dopo una domanda lampo del moderatore Luzzatti, che ha chiesto scherzosamente a Gantz se lo Stato d’Israele confermasse il suo ruolo nell’uccisione del numero due di Al Qaeda, il ministro ha chiarito quale sia la linea dello Stato d’Israele.

    La prima domanda posta dal giornalista Colandrea, è stata sui rapporti tra la Svizzera e Israele, considerato quest’ultimi solidi e soffermandosi sull’importanza del ruolo dello stato elvetico nel fare pressioni all’Unione Europea, riguardo la questione del nucleare dell’Iran.

    Dorer invece si è voluto soffermare su quale sia il rapporto tra Netanyahu e Gantz. “C’è grande cooperazione e collaborazione, soprattutto sulle questioni di sicurezza nazionale e per la lotta al coronavirus”, argomento ripreso, quello del COVID-19, più avanti da Dorer, chiedendo della gestione della pandemia da parte d’Israele.

    Il Direttore Maurizio Molinari ha chiesto al Ministro della Difesa israeliano la sua opinione riguardo gli Accordi di Abramo e il ritorno dell’estremismo islamico.

    “Ho apprezzato la flessibilità del Primo Ministro per far sì che si concludessero gli accordi” ha detto Gantz, riferendosi alla sospensione da parte del governo del processo di annessione. Ha inoltre aggiunto come gli accordi siano parte di un importante trend, del quale ovviamente ne è parte anche l’Autorità Palestinese, e gli ultimi sviluppi riguardanti anche il ritorno alla cooperazione, lo rendono ottimista nell’evoluzione dei rapporti con essa.

    Per quanto riguarda invece il ritorno dell’estremismo islamico, Gantz tiene l’attenzione alta, facendo notare come si stia vedendo un ritorno di questi gruppi in alcune zone della Siria, ribadendo inoltre che si sta andando avanti nelle ratificazioni di nuovi accordi con gli stati arabi, ma senza abbassare la guardia.

    “Bisogna arrivare alla pace senza smettere di essere forti” ha detto il Ministro. “Stiamo andando avanti con gli accordi ma non smettiamo di combattere gli estremisti, che stanno ritornando”.

    A chiudere la serata, i ringraziamenti del presidente dell’associazione Adrian Weiss, che ha riconosciuto il fatto che questo evento sia stato “uno degli incontri di più alto livello e spessore”.

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