Questa mattina, nella
Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, si è tenuto il convegno “Il coraggio della
verità” organizzato dal Maccabi World Union, con il patrocinio dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma, e dal Maccabi Italia e al
quale hanno partecipato anche l’ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs e
il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. “Vogliamo denunciare – come ha detto
in apertura la moderatrice Barbara Pontecorvo – la rappresentazione mistificata
di Israele”. Ma soprattutto, ha ammonito il sottosegretario agli Esteri
Guglielmo Picchi, la “discriminazione a cui è sottoposto Israele, vittima
di un doppio standard inaccettabile”.
Il presidente del
Parlamento Ue, Antonio Tajani, in un messaggio ha insistito sul fatto che i
rapporti tra i popoli europei e Israele “si fondano su stretti legami
economici, scientifici, intellettuali, ma soprattutto umani. Combattere
stereotipi, pregiudizi e false informazioni sullo Stato di Israele, sulla
storia e sulla cultura ebraica è un modo di rafforzare questi legami”.
Diversi i senatori
presenti tra cui Lucio Malan, che ha spiegato che “troppe volte viene usato un
doppio standard nei confronti dello stato israeliano. Quale equidistanza è
possibile – ha chiesto il senatore – tra chi fa terrorismo e chi, come Israele,
si difende da quel terrorismo ed è minacciato ogni giorno di distruzione da un
altro Stato, come l’Iran?”. Il senatore Zanda ha ricordato “che la verità,
quella spiegata in questo convegno, si trova nel diritto dello Stato d’Israele
di difendere la propria esistenza”.
Il Presidente UCEI
Noemi Di Segni ha ricordato la necessità che lo Stato italiano adotti la
definizione di antisemitismo dell’IHRA (dall’International Holocaust
Remembrance Alliance), poiché “l’anti israelianismo impatta su tutte le
comunità ebraiche italiane trasformandosi in antisemitismo”. Sulla stessa linea anche la Presidente
della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, ricordando che “antisionismo e
antisemitismo sono la stessa cosa”, ribadendo che “difendere Israele è un
dovere morale dell’Occidente, poiché lo Stato d’Israele è portatore di quei
principi su cui i paesi occidentali si fondano”.
Rav Carlos Tapiero,
direttore generale del Maccabi World Union, ha spiegato come sia ovvio diritto
dello stato di Israele di esistere. Sia da un punto di vista del diritto
storico, ricordando che il popolo ebraico sin dall’antichità è stato l’unico
popolo che ha creato nella terra d’Israele tutte le istituzioni necessarie per
un’entità nazionale indipendente; sia da un punto di vista prettamente legale,
citando la Dichiarazione Balfour e la risoluzione del ‘47 delle Nazioni Unite. “Criticare
le politiche dello Stato d’Israele come qualsiasi altro paese, è legittimo, ma
criticare o addirittura negare l’esistenza dello Stato d’Israele è
antisemitismo”, ha concluso Rav Tapiero.
Il secondo ospite ad
intervenire è stato il ricercatore e editorialista della testata giornalistica
israeliana Yedihot Hachronot, e autore del Best seller “Industry of Lies”,
Ben-Dror Yemini, che da sempre si è prodigato a cercare la verità su moltissimi
fatti riguardanti il conflitto israelo-palestinese. Per anni moltissime sono
state le “fake news” su Israele, demonizzandolo e portando una visione distorta della realtà. Dalle
false motivazioni di Al Qaeda che portarono all’attentato delle Torri Gemelle,
fino alla bugia secondo il quale la città di Tel Aviv sia priva di arabi, ha
fatto anche conoscere ai presenti la figura di Ahed Yemini, “la più grande e
famosa attrice di Pallywood”, per la bravura nel realizzare i video menzogna
che fanno il giro del mondo.
Ultimo intervento
quello del professor Eli Avraham dell’Università di Haifa, sull’ormai noto
movimento BDS, puntando i riflettori sui subdoli metodi con il quale viene delegittimato,
boicottato e demonizzato Israele, spiegando quale sia la strategia migliore per
arginare questo fenomeno.