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    PACE FRA ISRAELE E LIBANO? È D’ACCORDO LA FIGLIA DEL PRESIDENTE AOUN

    Si arriverà anche alla pace fra Israele e Libano? Per ora è solo un’ipotesi, ma a rompere il tabù è Claudine Aoun, figlia del presidente libanese Michel Aoun, che si è chiesta pubblicamente a cosa serva rimanere in stato di guerra. Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha di rimando parlato di “voci positive”in arrivo dal Libano. “Ho sentito voci positive dal Libano che potrebbero parlare di pace e relazioni con Israele. Sono parole ben accolte”, ha detto Gantz, citato dai media israeliani, durante una visita ad esercitazioni militari lungo il confine col Libano. “I cittadini libanesi devono sapere che Hezbollah, e non Israele, è il loro problema, perché se Hezbollah attaccherà Israele, il Libano ne pagherà il prezzo”, ha detto il ministro della Difesa, riferendosi alla milizia sciita filoiraniana. Gantz è intervenuto dopo che Claudine Aoun ha parlato più volte sui media, l’ultima volta domenica su Twitter, per suggerire che è tempo di negoziare una pace con il paese vicino. 

    Israele e Libano hanno avviato colloqui indiretti per la demarcazione del confine marittimo, ma Beirut ha più volte ribadito che si tratta di una semplice questione tecnica che non porterà alla normalizzazione dei rapporti. Intervistata sabato dall’emittente araba Al Jadeed, la figlia del presidente libanese ha detto che “non le dispiacerebbe” fare la pace con Israele se venissero risolti i problemi dei confini e dei profughi palestinesi. “Io difendo gli interessi del mio popolo, prima il Libano. Siamo obbligati a rimanere in uno stato di guerra?”. Le sue parole hanno fatto molto discutere in Libano, paese in preda ad una grave crisi politica ed economica, aggravata dall’esplosione nel porto di Beirut che ha devastato la città ai primi di agosto. Discussioni che arrivano dopo la normalizzazione dei rapporti d’Israele con Emirati Arabi Uniti e Bahrein, e l’annuncio della prossima normalizzazione con il Sudan. (Cif/Adnkronos) 

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