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    Premier Conte scrive a presidente Comunità ebraica di Roma: riflettere su insidie alimentate dal seme della discriminazione

    Quest’anno, in occasione degli  ottant’anni dalla promulgazione delle leggi
    razziali, “le  numerose iniziative
    promosse hanno consentito di riflettere non 
    solo sulle responsabilita’ del regime fascista e di chi  all’interno di quel sistema sociale,
    culturale e giuridico e’  stato
    legittimato ad agire, ma anche sulle insidie che,  alimentate dal seme della discriminazione e
    dell’odio, ancora  oggi minacciano la
    concreta tutela dei diritti fondamentali 
    nella comunita’ civile”. E’ uno dei passaggi della lettera che  Giuseppe Conte ha inviato alla Comunita’
    Ebraica di Roma, “per  rappresentare
    la partecipazione del governo e assicurare 
    l’impegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri a  sostenere tutte le iniziative volte a
    perpetuare la memoria  della Shoah”.
     A Ruth Dureghello, presidente della
    Comunita’ Ebraica di  Roma, il presidente
    del Consiglio scrive per dire che “e’ con 
    grande partecipazione che condivido con lei l’emozione che  nasce dalla ricorrenza del 16 ottobre, data
    storica per la  comunita’ ebraica e per
    la stessa citta’ Roma, in cui si 
    ricordano piu’ di mille concittadini ebrei che, in quel  drammatico giorno del 1943, hanno vissuto una
    delle piu’  dolorose tappe di un incubo
    iniziato nel 1938 con l’entrata in  vigore delle leggi razziali”. “Per
    evitare che cio’ possa accadere di nuovo e’ necessario  ricordare quel drammatico 16 ottobre 1943 che
    ha segnato per  sempre la Comunita’
    ebraica di Roma e le tragiche conseguenze 
    delle deportazioni nei campi di sterminio”, aggiunge. “La
    Presidenza del Consiglio dei ministri – si legge sempre  nella lettera, pubblicata sul sito di Palazzo
    Chigi – assicura  il proprio impegno a
    sostenere tutte le iniziative volte a 
    perpetuare la memoria della Shoah, affinche’ quella tragica  pagina del nostro passato non resti soltanto
    un ricordo da  tramandare e condividere,
    ma costituisca soprattutto un 
    insegnamento essenziale per combattere ogni comportamento  dettato dalla paura del diverso. Con questi
    sentimenti le  chiedo, gentile
    presidente, di rappresentare alla Comunita’ 
    ebraica di Roma la partecipazione del governo e il mio  personale, commosso abbraccio”.

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