Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    CLIMA: GREENPEACE, IL PIANETA E’ IN FIAMME, AGIRE CON URGENZA

    “Il pianeta è in fiamme. Se vogliamo  evitare altri tragici incendi, altre gravi tempeste e ulteriori perdite di vite umane, dobbiamo tagliare le emissioni globali entro i prossimi 10 anni”. Così Jennifer Morgan, direttrice esecutiva di Greenpeace International, commenta gli ultimi dati dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo   intergovernativo sul cambiamento climatico che nello ‘Special Report on 1.5 degrees Celsius’ propone un piano per riuscire a limitare con urgenza il riscaldamento globale. Il rapporto mostra come le emissioni globali debbano essere dimezzate entro il 2030, per poi essere totalmente azzerate al massimo entro il 2050. Se infatti si dovesse continuare a emettere CO2 ai ritmi odierni, ci si attende che la temperatura del pianeta superi il grado e mezzo di aumento già tra il 2030 e il 2052. “Una sfida enorme, ma che possiamo affrontare – dice Morgan – Non agire sarebbe questione di vita o di morte per milioni di persone in tutto il mondo, in particolare per le più vulnerabili”. Per riuscire a contenere l’innalzamento delle temperature entro 1,5°C, il consumo globale di carbone dovrebbe essere ridotto di almeno 2 terzi entro il 2030 e arrivare quasi a quota zero, nella produzione elettrica, entro il 2050. Le rinnovabili dovrebbero invece salire a quota 70-85% della produzione elettrica entro il 2050, con scenari che mostrano che queste percentuali potrebbero essere addirittura più alte. Il report mostra inoltre come la maturazione delle tecnologie solari, eoliche e di stoccaggio potrebbe essere il segnale di come un cambiamento sistemico, nel settore dell’energia, sia già in corso. Anche il ricorso a petrolio e gas dovrebbe diminuire rapidamente. Una roadmap non basata su tecnologie di rimozione della CO2 richiede un calo di circa il 37% dell’uso di petrolio entro il 2030, rispetto ai livelli del 2010. Soluzioni naturali di contrasto ai cambiamenti   climatici, come la protezione delle foreste e la riforestazione, potrebbero fornire oltre un terzo della riduzione a costi competitivi delle emissioni di CO2 fino al 2030, per mantenere l’aumento globale delle temperature entro i 2°C, con un potenziale elevato anche per un obiettivo a 1,5°C.

    CONDIVIDI SU: