Fu istituita e coniata per la prima volta dai sultani di Istanbul nel 1844. Dal 1881 al 1914 fu ancorata ad un gold standard che la rendeva equivalente a 6,61519 grammi di oro puro. Il sistema fu abbandonato nel 1914, quando l’Impero Ottomano decise di partecipare alla Prima guerra mondiale, schierandosi a fianco della Germania. Scelta sbagliata. Altrettanto discutibili risultano ormai le scelte di Recep Tayyip Erdgan, negli indirizzi di politica sia economica che internazionale. Leader indiscusso del paese e del partito islamico AKP, Erdogan è stato rieletto presidente il 25 giugno, e continua a mostrare forti velleità imperiali neo-ottomane nel proprio esplosivo vicinato. Per non parlare ovviamente della repressione interna contro giornalisti e oppositori, dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio 2016, o anche dei finanziamenti dell’Unione Europea per la gestione di milioni di profughi siriani. Venerdì 10 agosto, dunque, per l’acquisto di 1 euro occorrevano poco meno di 6,50 lire turche. Sul dollaro, la valuta turca ha perso circa un terzo del proprio valore negli ultimi 7 mesi. Con buona pace dei cosiddetti sovranisti che gridano sempre a inesistenti complotti planetari, tutte le banche europee hanno forti interessi in Turchia e stanno soffrendo i contraccolpi di questa crisi sulle proprie quotazioni nelle borse. Gli istituti di credito, come anche le aziende che amano puntare sui mercati emergenti per realizzare profitti veloci, stanno cercando ovviamente di limitare i danni e cercano vie d’uscita da investimenti ormai a rischio. Molto importanti, nel paese, anche i capitali italiani. Ma il rischio è dovuto alla instabilità ormai strutturale che una presidenza autoritaria ha introdotto nella società della Turchia, finora dinamica, evoluta, laica e moderna. Erdogan non solo appare incapace di intervenire sull’economia in termini che potrebbero disturbare la base populista del suo partito, ma si mostra spesso disponibile a pericolose avventure militari. Tuona contro Israele e il sionismo, accusa Trump e gli USA di ingerenze e complotti, chiama turchi alla solidarietà nazionale in nome soprattutto della tradizione religiosa. In un mondo nel quale tutto si collega in tempi istantanei, la peste del sistema finanziario può diffondersi velocemente. Gli storici possono ricordarci che nel 1347 la peste nera, quella bubbonica, raggiunse l’Europa proprio sulle navi mercantili che partivano da Costantinopoli. Così allora si chiamava la città del Corno d’Oro.
PIERO DI NEPI