Viveva come un eremita ed aveva sviluppato una sorta di terrore
nei confronti delle forze dell’ordine, Agim Miftarov, il cittadino macedone
arrestato dai Ros su ordine della Procura di Roma con l’accusa di addestramento
ad attività con finalità di terrorismo. Secondo
quanto ricostruito dagli inquirenti, Miftarov svolgeva l’attività di
boscaiolo e viveva in un appartamento a Tolfa, in provincia di Viterbo. L’uomo non
aveva vita sociale ed aveva paura per possibili perquisizioni da parte dei
carabinieri al punto da evitare di presentarsi al pronto soccorso dopo
essersi procurato una ferita con
un’ascia. “La gravità ed attualità
dei fatti fa ritenere imminente e concreto il pericolo che dalle condotte dell’indagato
scaturissero reati ancora più gravi quale quello di porre in essere un attentato
attesa l’azione di auto addestramento compiuto”. E’ quanto scrive il gip
Anna Maria Gavoni nell’ordinanza di
custodia cautelare nei confronti del macedone.
L’indagine – spiegano i militari del Ros – è il risultato
della sistematica ed approfondita analisi del web, condotta dal ROS sin dal
2009, finalizzata ad identificare profili social in suo a soggetti a rischio di
radicalizzazione in chiave jihadista, in quanto contenenti materiale di
propaganda riconducibile ad organizzazioni terroristiche di matrice
confessionale, come l’autoproclamato “Stato Islamico”. Il profilo Facebook
Agim Miftari è emerso all’attenzione perché contenente fotografie di terroristi
armati nonché iconografia riconducibile a gruppi terroristici. Gli inquirenti
hanno, inoltre, accertato che il 29enne ha cercato di acquistare armi via internet
e ha pubblicato sul web una serie di foto con la bandiera dell’Isis. Sui social
network aveva circe 4 mila contatti tutti legati in qualche modo al mondo
dell’estremismo islamico.