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    Le storie dei 50 studenti ebrei espulsi nel 1938 dal Liceo ‘Visconti’

    • Il Liceo “E. Q.
      Visconti”, in occasione degli ottant’anni dalla promulgazione delle “Leggi
      razziali” del 1938, ha organizzato il 3 maggio 2018 un convegno, che ha visto la
      partecipazione dell’Archivio della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo
      Spizzichino”, della Fondazione Museo della Shoah, del Master Internazionale in
      Didattica della Shoah di Roma Tre. Già da alcuni anni il Liceo “Visconti” è
      impegnato in un lavoro di ricostruzione storica riguardante gli studenti ebrei
      espulsi dalla scuola a causa delle criminali leggi del 1938. La ricerca,
      inserita all’interno del progetto “L’Archivio del Visconti e la Storia” da me
      coordinato, è stata condotta nell’archivio del Liceo, dove sono stati
      consultati i registri scolastici che mostrano l’improvvisa sparizione degli
      studenti ebrei dalle classi nell’anno 1938-1939. Il
      progetto ha coinvolto attivamente un gruppo di studenti, che, sotto la guida
      dell’insegnante, hanno confrontato i registri e annotato i nomi degli alunni
      mancanti, arrivando a formulare un elenco che è stato poi sottoposto ad
      un’ulteriore analisi e verifica, grazie alla collaborazione con la responsabile
      dell’Archivio della Comunità Ebraica Silvia Haia Antonucci.
    • L’indagine ha
      portato all’individuazione di più di 50
      ragazzi e ragazze espulsi dalle classi del ginnasio e del liceo: si tratta di
      un numero molto alto, che conferma la notevole presenza di studenti di
      religione ebraica al “Visconti”. A Roma furono oltre 500 gli studenti delle
      scuole medie (inferiori e superiori) espulsi, gli alunni del “Visconti”
      rappresentano circa il 10% di essi.
    • La maggioranza degli studenti frequentarono poi la Scuola ebraica,
      istituita dalla Comunità, che permise ai ragazzi di completare gli studi, nonostante
      le avverse condizioni.
    • La ricerca si è arricchita della diretta testimonianza dell’ex studente Gino
      Fiorentino, che è stato invitato a scuola nel marzo del 2017. La sua vivida
      memoria è stata preziosa per ricostruire i dettagli e l’atmosfera di quegli
      anni, il dolore e la lacerazione mai sanata per l’incomprensibile e
      ingiustificato atto persecutorio. Gino Fiorentino, purtroppo da poco scomparso,
      con il suo spirito lucido e positivo ha lasciato una traccia molto profonda nell’animo
      dei nostri studenti, facendo rivivere un passato che gli aridi elenchi di nomi
      scritti sui registri celavano.
    • Le scoperte sono proseguite con l’intervista a Piero Piperno, espulso al
      primo anno del ginnasio, che ebbe poi la possibilità di tornare a frequentare
      il Liceo dopo la guerra. Altre figure vittime della persecuzione sono state
      ricordate nel convegno: la professoressa di Scienze naturali Maria Piazza,
      costretta a lasciare la sua cattedra al “Visconti” nel 1938, poi impegnata nell’insegnamento
      presso la Scuola ebraica; l’economista Franco Modigliani, premio Nobel nel
      1985, di cui ricorre il centenario della nascita, che era riuscito a finire gli
      studi al “Visconti” prima del 1938, ma dovette lasciare l’Italia per poter proseguire
      la sua brillante carriera accademica negli Stati Uniti. Allo scopo di ampliare
      e connettere le ricerche sugli effetti delle leggi antiebraiche sulla scuola,
      il Liceo “Visconti” ha promosso la costituzione della Rete di scuole “Scuola e Memoria
      – Gli archivi storici scolastici italiani”, che è stata formalmente inaugurata
      il giorno del convegno.
    • Romana Bogliaccino, Docente di Storia e Filosofia – Liceo “E. Q.
      Visconti”
    •  

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