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    FASE 3: ESPERTO ISRAELIANO DI CYBERSECURITY, RISCHIO ZERO NON ESISTE

    A pochi giorni dall’allerta lanciata dal report della task force guidata da Vittorio Colao, che ha fatto luce sull’aumento delle minacce e dell’illegalità informatica, un altro allarme arriva dall’esperto di cyber sicurezza Oren Elimelech, consulente del governo di Israele e della Level Ins Agency. ”La sicurezza informatica è costruita a strati. Non esiste una soluzione o un livello magico in grado di prevenire tutti i possibili attacchi – spiega Elimelech – È impossibile proteggere tutto per l’eternità. I computer verranno attaccati, le informazioni verranno rubate e l’attività verrà interrotta”. È quindi necessario trovare un compromesso e gestire i rischi. Sono possibili livelli estremamente alti di sicurezza. Le aziende devono essere consapevoli del fatto che, a seconda della difesa adottata, si espongono a vari tipi di minacce informatiche. ”Di conseguenza – prosegue Elimelech – con l’incremento dello smart working causato dal COVID-19, i governi devono capire che deve esserci un compromesso tra la gestione dei rischi e la libera circolazione delle informazioni fra società e imprese”. ”Come dal punto di vista sanitario, non è possibile ottenere la protezione completa e mantenere la minaccia al di fuori del perimetro. I paesi non possono chiudere completamente i propri confini e aspettarsi che l’epidemia scompaia. Altre protezioni devono essere applicate”, aggiunge. “Allo stesso modo, anche se una politica aggressiva di forte blocco della rete impedisce la trasmissione di informazioni e virus tra i punti della rete, un tale approccio può effettivamente riuscire a prevenire le violazioni, ma ha anche l’effetto di prevenire la maggior parte delle attività sulla rete, danneggiando di conseguenza la vitalità economica dell’organizzazione”, continua Elimelech. Nel mondo cyber, le organizzazioni avanzate che stanno adottando approcci e strumenti innovativi come la caccia preventiva alle minacce, il rilevamento, la risposta agli incidenti e la consapevolezza dei dipendenti stanno ottenendo risultati migliori nel far fronte alle minacce informatiche. Così nel mondo fisico, i paesi che hanno adottato approcci simili come test Covid-19 rapidi e multipli, registrando le posizioni delle persone infette in modo che altri possano sapere se sono venuti in contatto con qualcuno che è risultato positivo per il virus, sembrano essere riusciti a contenere il virus in termini di una drastica riduzione del numero di infezioni e sono al punto di almeno un parziale ritorno alla vita normale.”Il miglior consiglio per affrontare qualsiasi virus (virtuale o fisico) è costruire difese costituite da più livelli. Nessun singolo metodo può scoraggiare la minaccia”, conclude l’esperto. (Map/Adnkronos) 

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