L’aeroporto Ben Gurion in ISRAELE ha deciso di chiudere la metà del suo terminal internazionale e di chiamare al lavoro solo il 30% del personale. Lo riferisce Times of Israel, dopo che le ultime misure decise dal governo per il contenimento del coronavirus hanno di fatto messo fine al turismo nel paese. Ieri sera il primo ministro Benyamin Netanyahu ha ordinato una quarantena di 14 giorni a chiunque arrivi dall’estero, mentre oggi è stato chiesto ai turisti di lasciare al più presto ISRAELE. Intanto, secondo l’emittente Channel 13, vi sono 300mila israeliani all’estero che dovrebbero tornare in patria in settimana. Al momento due compagnie charter israeliane hanno hanno annunciato la cessazione dei viaggi all’estero, la compagnia di bandiera El Al ha ridotto i collegamenti internazionali, mentre Alitalia, Lufthansa e Iberia hanno sospeso i voli con ISRAELE. “Prima di Pesach ci saranno ampli licenziamenti in aeroporto, aspettiamo un miracolo”, ha detto il sindacalista Pinchas Idan, riferendosi alla Pasqua ebraica che inizia l’8 aprile. “Non è mai accaduto nulla del genere, né durante la Guerra del Golfo, né durante la prima e la seconda Intifada”, ha aggiunto.
Nel frattempo viene aggiornato il numero dei contagiati in Israele. Con l’aggiunta di otto nuovi positivi, salgono a 58 i casi confermati di coronavirus in ISRAELE. Lo riferiscono i media locali, precisando che gli ultimi contagiati venivano dall’estero o erano stati a contatto con persone infettate.