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    Comunita’ ebraica Napoli ricorda vittime Shoah

    La comunita’ ebraica di Napoli e la Federazione Italia-Israele scendono in piazza per ricordare le nove vittime delle famiglie Molco, Procaccia e Pacifici, deportate ad Auschwitz il 30 gennaio di 76 anni fa. Lo fanno in piazza Bovio, a due passi dall’ultima loro residenza prima di essere catturati. Proprio in questo luogo, il 7 gennaio, il Comune aveva presenziato alla posa delle pietre d’inciampo realizzate dall’artista tedesco Gunther Demnig. In quell’occasione la comunita’ ebraica e la Federazione Italia-Israele avevano disertato, in aperta polemica con il sindaco ma soprattutto con il neo assessore alla Cultura, Eleonora De Majo, per le posizioni fortemente delegittimatorie contro lo stato d’Israele, accusato più volte di razzismo e addirittura paragonato ai nazisti. Dichiarazioni offensive verso tutti gli ebrei da parte della De Majo che avevano costretto la Comunità ebraica di Napoli a disertare anche lecelebrazioni del Giorno della  Memoria il 27 gennaio scorso organizzate dall’amministrazione municipale. “E’ una grande emozione essere qui e vedere la piazza piena di giovani – ha detto il presidente della comunita’ ebraica partenopea, Lydia Schapirer – sulle loro spalle hanno il peso di dover tramandare l’obbrobrio di quegli anni e il silenzio terribile intorno a cio’ che succedeva”. 

    La manifestazione si e’ spostata poi nella via intitolata a Luciana Pacifici, dove il sindaco Luigi de Magistris, lo scorso 27 gennaio, aveva dichiarato – riferendosi alla comunità ebraica – che “chi e’ assente ha torto”. Schapirer ha ammesso che la decisione della comunita’ ebraica e’ stata “sofferta. E’ naturale che sarebbe stato piu’ bello ricordare tutti insieme. Ma abbiamo chiarito bene i motivi della nostra scelta: il diritto all’esistenza dello Stato d’Israele non si puo’ mettere in discussione, cosi’ come il suo diritto a difendersi”. Le fa eco l’ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, che in un messaggio inviato alla comunita’ evidenzia come “l’opposizione all’esistenza di uno stato ebraico indipendente e’ anche antisemitismo”. “L’odio di oggi verso gli ebrei o verso Israele – ha spiegato – e’ un’avversione al ritorno del popolo ebraico alla storia e al ritorno degli ebrei a Sion e questo e’ antisemitismo”.

    “Queste manifestazioni devono unire – ha spiegato Bruno Pastogi, in rappresentanza della famiglia Molco – perche’ se continuiamo a dividerci avremo poco futuro. Io sono onorato di partecipare a questa iniziativa, ringrazio il Comune, la comunita’ ebraica e tutti i giovani che sono qui. Non bisogna sottovalutare il problema, spesso si pensa che questi episodi siano frutto di qualche stupido o sconsiderato, invece dietro c’e’ un disegno politico ben piu’ forte”. 

    In piazza c’era anche la Uil, che con il suo segretario generale della Campania, Giovanni Sgambati, ha ricordato che questa “e’ una pagina della storia della citta’ e non si possono commemorare le vittime dell’Olocausto senza la comunita’ ebraica”. 


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