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    40 capi di Stato a Gerusalemme per non dimenticare la Shoah

    Sara’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a rappresentare l’Italia al quinto Forum mondiale sull’Olocausto che si terra’ giovedi’ 23 gennaio al museo Yad Vashem a Gerusalemme. L’evento, ‘Ricordare l’Olocausto: combattere l’antisemitismo’, e’ organizzato dalla World Holocaust Forum Foundation, sotto l’egida del presidente dello Stato di Israele, Reuven Rivlin, in occasione del 75esimo.  Oltre al presidente Mattarella, parteciperanno al Forum una quarantina di capi di Stato fra cui: Vladimir Putin, Emmanuel Macron, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, quello austriaco Alexander Van der Bellen, e il principe Carlo d’Inghilterra. Mancherà il presidente polacco Andrzej Duda, che si è rifiutato di parteciperare perche “che gli organizzatori non avevano pianificato di dargli la parola”, essendo stati programmati discorsi solo per Francia, Regno Unito, Russia, Stati Uniti e Israele. Il giorno della liberazione di Auschwitz, il 27 gennaio, che è anche il Giorno della Memoria, il comitato raggiungerà il campo di sterminio per onorare la memoria dei 6 milioni di ebrei uccisi dai nazisti.

    Obiettivo del Forum, ha spiegato il presidente israeliano Reuven Rivlin è quello di “pensare a come trasmettere la memoria della Shoah alle generazioni che vivranno in un mondo senza sopravvissuti, e alle misure che dobbiamo adottare per garantire la sicurezza degli ebrei nel mondo”.

    Secondo la società di ricerca Schoen Consulting, oggi negli Stati Uniti il 41% degli adulti non è in grado di identificare cosa sia Auschwitz e l’11% degli adulti, una cifra che raggiunge più di un quinto per gli adulti da 18 a 34 anni – non hanno sentito o non sanno se hanno sentito parlare della Shoah. “Conservando la memoria della Shoah e riconoscendo l’urgenza dell’educazione all’Olocausto, possiamo garantire che le generazioni future comprendano veramente l’odio profondo e totale e il tentativo dei nazisti di distruggere la comunità ebraica europea e assicurarsi che non accada mai più”, ha dichiarato il presidente del World Jewish Congress (Wjc) e della Fondazione della memoria di Auschwitz-Birkenau, Ronald S. Lauder, responsabile della commemorazione del 27 gennaio a Auschwitz.

    L’indagine di Schoen Consulting ha anche scoperto che un piccolo sottogruppo della popolazione adulta americana ritiene che negli Stati Uniti dovrebbero essere permessi slogan o simboli nazisti oggi (15%) e che è accettabile che l’11% di loro abbia una visione neonazista.  Risultati preoccupanti riguardanti il clima antisemita che, secondo il rabbino e il presidente della Conferenza dei rabbini europei Pinchas Goldschmidt citati sul Times of Israel, sono direttamente collegati al declino della memoria della Shoah.  Secondo Moshe Kantor, presidente del World Holocaust Forum, “la vita ebraica è nuovamente minacciata in Europa”. “È minacciata da aggressioni quotidiane, per strada, nelle scuole, nelle università, online e persino tra le persone stesse. È diventato così grave che la stragrande maggioranza degli ebrei europei non si sente più al sicuro”. 

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