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    ITALIA

    Muore a 100 anni Mario Pollarolo, storico esponente della comunità ebraica di Vercelli

    La comunità vercellese e tutta l’Italia ebraica piangono la scomparsa di Mario Pollarolo, storico membro dell’ebraismo del capoluogo piemontese.
    Nato nel 1925, Mario era figlio unico di Maria Sacerdote e Angelo Pollarolo. Proprio poche settimane fa, a metà febbraio, aveva tagliato il traguardo dei cento anni. A dispetto dell’età ha sempre avuto una grande lucidità e uno straordinario entusiasmo.
    Frequentò l’Asilo Levi e visse intensamente la vita comunitaria attorno alla grande Sinagoga ottocentesca. Di quegli anni serbava ricordi vivissimi, come il suo emozionato Bar Mitzvà, celebrato sotto le volte maestose di un Tempio che avrebbe sempre considerato casa.
    L’infanzia serena fu brutalmente interrotta dalle leggi razziali del 1938. Espulso da scuola, costretto a interrompere gli studi da geometra, Mario entrò in fabbrica. Non si piegò mai: antifascista per istinto e convinzione, dopo l’8 settembre 1943 sfuggì alle persecuzioni, trovando rifugio tra le montagne della Val Varaita, dove lottò come partigiano nelle fila di “Giustizia e Libertà”.
    Il dopoguerra lo vide ricostruirsi la vita: lavoro in Svizzera, poi il ritorno ad Asigliano Vercellese, dedicandosi alle sue passioni — la fotografia, la pesca, la musica lirica — sempre con l’animo curioso e aperto del ragazzo che era stato. Negli ultimi anni, accanto alla presidente della Comunità Ebraica di Vercelli, Rossella Bottini Treves, Mario ha voluto tramandare le sue memorie, consapevole che raccontare significava mantenere vivo ciò che era stato.
    Non mancava mai alle commemorazioni, come nella Giornata della Memoria del 2021, quando, pur in piena pandemia e con il gelo dell’inverno, intonò davanti alla lapide dei deportati il “Shemà Israel”, incantando chi aveva avuto il privilegio di ascoltarlo.
    Anche negli ultimi mesi aveva partecipato con entusiasmo al progetto “Ogni giorno è Memoria”, contribuendo a localizzare le pietre d’inciampo dedicate ai vercellesi vittime della Shoah. In occasione del suo centenario, la Claims Conference gli aveva riconosciuto il valore di una vita esemplare, segnata dalla resilienza e dall’impegno a non dimenticare.
    Mario Pollarolo riposerà nel cimitero ebraico di corso Randaccio. La sua ultima volontà, semplice e carica di significato, era che, invece dei fiori, si piantassero alberi in Israele. Un gesto che, come la sua vita, parla di radici profonde, di memoria, di futuro.

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